Inizia la scuola ma non ci sono gli insegnanti di sostegno. La denuncia di una mamma

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Ieri, 5 settembre, la scuola dell’infanzia ha riaperto. Ma non per tutti. A raccontarlo è una mamma, residente nella zona del Gallaratese, che si è trovata nell’impossibilità di far seguire le attività a suo figlio a causa della mancanza dell’insegnante di sostegno. «Ci sono famiglie che oggi hanno dovuto spiegare a un bambino disabile perché i suoi coetanei hanno iniziato la scuola e lui no, e tutto questo è inaccettabile», racconta nella lettera-denuncia che ha inviato alla Provincia di Varese, a Regione Lombardia e al nuovo ministro per l’Istruzione, Marco Bussetti.

Ecco il testo integrale della lettera:

Gentilissimi dottori,

faccio appello al vostro buonsenso, ma vorrei che lo stesso si parlasse col cuore.

Voi conoscete la disabilità? non vi chiedo di capire, ma di immaginare. E se qualcuno di voi è vicino a questo tema, sono certa che mi capirà ancor meglio.

Oggi è il primo giorno alla Scuola dell’Infanzia, mio figlio è al secondo anno e fin dal primo ha avuto diritto al sostegno per una disabilità psichica e per il diritto di continuità (spero) avrà la stessa insegnante dello scorso anno. Come lo scorso anno, anche quest’anno abbiamo iniziato il nostro percorso senza la sua insegnante. 

Il caso di mio figlio non è complesso ed è del tutto gestibile, ma il mio appello è a nome di tutte le famiglie che oggi hanno visto negato il loro diritto all’istruzione e all’educazione scolastica. Ci sono disabili che senza l’assistenza non possono avere accesso alle strutture, ci sono bambini che senza delle figure di riferimento stabili rischiano di avere delle ripercussioni gravissime, potrei andare avanti all’infinito, ma all’inizio vi ho chiesto di immaginare e credo che l’abbiate fatto.

Io capisco (in realtà no, non capisco ma mi sforzo) i tempi burocratici infiniti, ma quando ledono la libertà dell’individuo sono inaccettabili.

Ci sono famiglie oggi che hanno dovuto spiegare ad un bambino disabile perché i suoi coetanei hanno iniziato la scuola e lui no. Ci sono famiglie che vorrebbero dare al proprio bambino una parvenza di normalità dopo un’estate passata nella giungla dell’abbandono, perché d’estate, si sa, la disabilità va in vacanza. Ci sono ancora famiglie che hanno mandato comunque il loro bambino autistico a scuola (vista l’incidenza porto questo esempio) senza trovare il loro riferimento ad aspettarli, devastando la mente di questi bambini/ragazzi.

Non vi chiedo di far qualcosa per mio figlio (mi sento di dirvi di dare le giuste priorità in base alla gravità), non vi chiedo di avere la sua maestra domani, so che non è possibile.

Vi chiedo più attenzione per il futuro, vi chiedo di snellire questa assurda burocrazia e di ottimizzare i tempi di graduatorie/selezioni/ecc.. perché se comunque tra 10 giorni la  nostra fantastica insegnante di sostegno arriverà, vuol solo dire che partendo con anticipo sarebbe potuta arrivare prima, indipendentemente dalla scarsità di risorse per il sostegno.

Cordialmente vi saluto.

Una semplice mamma

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