Sei anni e otto mesi per l’omicidio di Cislago

CISLAGO – Sei anni e otto mesi di condanna per il tunisino Iskander Zaghbani accusato dell’omicidio pretenrintenzionale del connazionale Janell Chamkhi, 25enne tunisino, irregolare sul territorio nazionale, già noto alle forze dell’ordine per alcuni precedenti legati a reati contro il patrimonio. Lo ha stabilito oggi pomeriggio la Corte d’Assise di Busto Arsizio, presieduta dal giudice Renata Peragallo.

Il processo in aula

La procura di Busto Arsizio, rappresentata dal pm Francesca Gentilini, aveva chiesto 14 anni di reclusione per il delitto. I fatti si erano svolti lo scorso mese di giugno a Cislago, in pieno centro, a poche decine di metri di distanza dalla caserma dei carabinieri. Era l’ultimo giorno di Ramadan e forse i vari gruppi di arabi della zona si erano ritrovati per festeggiare. Ma l’abuso di alcolici potrebbe aver innescato una lite banale che poi è sfociata in una tragica nottata di sangue. Secondo la Corte, quindi, l’omicida non aveva intenzione di uccidere, ma le lesioni provocate con un coltello portarono alla sua morte. Il tunisino si era allontanato dal luogo del delitto, ma grazie all’attività dei carabinieri in poco tempo il responsabile fu individuato e arrestato all’aeroporto di Malpensa, di rientro dalla Tunisia. Il legale che lo assiste, Corrado Viazzo, ha commentato con favore la sentenza: “Sono estremamente soddisfatto.  Rispetto alla richiesta iniziale di omicidio doloso con 14 anni richiesti dalla procura, credo che una sentenza di sei anni e otto mesi sia un grande risultato. È stata accolta una delle mie tesi e cioè quella dell’omicidio preterintenzionale. È stato accolto il fatto che non c’era alcuna intenzione di uccidere. L’ omicidio non era stato voluto. Sono soddisfatto di quello che è accaduto Adesso cercherò di muovermi per farlo tornare a lavorare, farlo uscire dal carcere, magari mandarlo ai domiciliari con un permesso di lavoro”.

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