SESTO CALENDE – «Una questione di opportunità», secondo Sesto 2030. «Un modo per screditare un Premio che pure aveva onorato sestesi meritevoli», incalza Insieme per Sesto. Fa discutere la decisione della giunta di Giovanni Buzzi (Lega e Fratelli d’Italia) di premiare con la benemerenza civica la Enrico Colombo Spa, ovvero l’azienda del capogruppo di maggioranza Marco Colombo, ex sindaco e attuale consigliere regionale leghista.
Botta…
«Non abbiamo dubbi che la Enrico Colombo Spa sia una delle realtà aziendali più solide ed importanti della città, e che ci siano cittadini desiderosi di candidarla al premio», spiega Sesto 2030. «Facciamo però una riflessione sull’opportunità di scegliere tale candidatura, visto che l’amministratore delegato è anche il capogruppo di maggioranza». Di fatto, sottolinea la lista di opposizione, il “Premio città di Sesto Calende” è diventato il “Premio della giunta in carica”.
Ancora più duro il commento sui social del consigliere di Insieme per Sesto, Roberto Caielli: «Complimenti a Colombo, se voleva trovare un modo per screditare un Premio che pure aveva onorato sestesi meritevoli, ci è riuscito. Una specie di re Mida al contrario. De noantri. Mi domando se non c’è in giunta nemmeno un amico che gli eviti queste figure».
… e risposta
Sempre sui social Marco Colombo ha affidato la sua dettagliata risposta, precisando innanzitutto che la candidatura della Enrico Colombo SpA alla benemerenza civica sestese è stata protocollata da una decina di dipendenti «ad insaputa del sottoscritto» che hanno ritenuto di avanzare il nome dell’azienda nel suo 45esimo anno di fondazione. Il consigliere regionale ricorda inoltre che ha più di 150 lavoratori subordinati, che è la prima azienda con sede legale a Sesto Calende per fatturato, che a febbraio ha allestito la sua logistica centralizzata nella zona Pip della città e che a settembre inaugurerà sempre a Sesto la sua nuova sede, una realtà altamente innovativa sotto il profilo qualitativo e tecnologico. «Io penso – conclude Colombo – che se la sia meritata la benemerenza».