FdI ora è il primo partito di Sesto. Il centrodestra non può più farne a meno

SESTO CALENDE – Fratelli d’Italia traina il centrodestra. Non solo a livello nazionale, dopo la vittoria schiacciante alle elezioni Politiche dello scorso 25 settembre. Ma anche locale. Sesto Calende non è da meno: sull’onda del grande risultato, i meloniani ritrovano l’entusiasmo per guardare al futuro con ambizioni differenti. D’altronde, i numeri sono dalla loro parte. E se al momento i Fratelli sono orfani di un rappresentante in consiglio comunale, l’ampio consenso ricevuto può rivelarsi un assist perfetto per cambiare le carte in tavola. E rivendicare un posto in prima fila all’interno della coalizione.

I numeri di FdI

Per il circolo presieduto da Cesare Zacchetti, sono proprio le percentuali uscite dalle urne delle Politiche a garantire un solido punto di partenza per i prossimi obiettivi. Alla Camera, Fratelli d’Italia ha raggiunto il 28,08%: più del doppio della Lega (13,28%). Al Senato ha convinto il 26,01% dei votanti: tre volte, addirittura, i numeri del Carroccio (8,85%). Insomma, il partito di Giorgia Meloni si è preso il centrodestra. Ora, si apre un nuovo scenario per Sesto.

Nuovi orizzonti

Nel 2019, quando Giovanni Buzzi è stato eletto sindaco con Forza Italia, anche FdI faceva parte della maggioranza. Era l’assessore Claudia D’Onofrio a rappresentare il partito all’interno della giunta. Se non fosse che, quasi subito, decise di cambiare casacca, passando prima con Lombardia Ideale e poi con la Lega (di cui ancora oggi è un’esponente). Di fatto i Fratelli sono rimasti a bocca asciutta, trovandosi da un momento all’altro a essere semplici spettatori della politica cittadina. Non solo: ai tempi, la coalizione che sosteneva Buzzi si presentò alle elezioni con il simbolo unico – come previsto per i Comuni sotto i 15mila abitanti – della Lega delle Libertà, che riuniva Carroccio e Popolo delle Libertà (ovvero Forza Italia). Già dal nome era facile intuire che il partito di Giorgia Meloni avesse un peso differente rispetto alle altre forze politiche. Peso che oggi cambia radicalmente. Con questi numeri, infatti, Fratelli d’Italia non solo può chiedere che il nome della lista venga cambiato, ma può pretendere anche il candidato sindaco in vista delle Amministrative del 2024.

Si corre insieme?

Dagli incontri avuti con il primo cittadino, l’ipotesi di un accordo non è da escludere. «Magari correremo ancora insieme», aveva detto Zacchetti. Passando la palla all’attuale maggioranza, che dovrà stabilire che tipo di percorso intraprendere: aprirà le porte ai meloniani alla vigilia del voto? O terrà la barra dritta, bypassando quelle percentuali che oggi rendono FdI il primo partito in città? A conti fatti, il 2024 non è poi così lontano.

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