SESTO CALENDE – Niente politica, solo le forze di tutti che si uniscono per aiutare un popolo scosso dalla guerra. Sesto Calende ha messo da parte i dibattiti da consiglio comunale e si è rimboccata le maniche per raccogliere indumenti invernali di ogni genere da inviare in Ucraina. Con un risultato degno di nota. Sono stati riempito ben 334 scatoloni, «più di quanto ci aspettavamo», sottolinea il vicesindaco Edoardo Favaron, che ha coordinato una tre giorni di lavoro congiunto. C’erano tutti: il gruppo di maggioranza Lega delle Libertà e quelli di minoranza, Insieme per Sesto e Sesto2030. Con il contributo fondamentale di 66 volontari, tra associazioni e Protezione civile.
Tutti uniti
«È andata molto bene», dice con soddisfazione Favaron. «Sicuramente faticoso, ma sono molto contento che siamo riusciti ad andare oltre le visioni politiche, unendoci per un obiettivo comune». Obiettivo che sembra essere stato ampiamente raggiunto. «Abbiamo riempito ben 334 scatoloni con vestiti per tutti: donne, uomini e bambini». Un ringraziamento speciale rivolto anche ai volontari «che ci hanno aiutato in questa importante iniziativa».
Due camion e un tir
Anzi, la raccolta sembra essere andata così bene da avere anche materiale in eccesso. «Quando abbiamo terminato di inscatolare, una parte dei vestiti ricevuti è stata destinata alle nostre associazioni», aggiunge il vicesindaco. Una parte sostanziosa, oltretutto. Sì, perché «sono stati riempiti due camion della Protezione civile, con tutto quello che non si è riuscito a mandare in Ucraina». Che comunque non è di meno, tutt’altro. Infatti questa mattina, 12 marzo, è partito un tir verso il confine ucraino, con gli indumenti raccolti. Ma anche con il messaggio di una Sesto unita, che ha voluto mostrare la sua vicinanza nei confronti di chi oggi sta subendo le conseguenze drammatiche della guerra.