Signor Pinto, il degrado di Busto lo vediamo in tanti

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Leggere su un quotidiano locale che “Al sindaco Antonelli piace avere una città lurida e buia …” provoca un doppio sentimento: di soddisfazione, per non essere la sola tapina a provare disgusto da tanto evidente degrado, e di sconforto per essere abitante di questa città.

E nemmeno l’auspicata pioggia porta sollievo, anzi aggiunge problemi ai problemi e si fa urgente un consiglio al signor Yamamay: non si azzardi a muoversi a piedi!

Le condizioni delle nostre strade infatti portano al pedone alto rischio di doccia, provocata dagli allegri automobilisti che sfrecciano incuranti delle strade allagate, e i ristagni lungo i cordoli dei marciapiedi (perché i tombini non tirano!) lo tengono prigioniero sul marciapiede nell’impossibilità di scendere se non si è dotati almeno di stivali di gomma.

Non parliamo poi di chi ha difficoltà nel camminare o deve spingere un passeggino o simili attrezzi: tutti a casa e zitti, mentre chi dovrebbe preoccuparsene sta tagliando un nastro inaugurale, collaborando alla messa a dimora di una, 30, 110 paulownie o facendo dichiarazioni alla stampa su un mirabolante intervento a vantaggio della città.

Le cronache locali sono piene di questi annunci, ma quasi nulla del dichiarato si è realizzato ahimé.

Tutti vediamo in che stato versa quella via del centro storico (via Matteotti) che l’ineffabile vice-sindaca ora approdata al Parlamento europeo aveva promesso di far diventare la Brera di Busto; e ancora ci sentiamo ripetutamente promettere magnificenze  irrealizzate e irrealizzabili (vedi le fantomatiche piste ciclabili e le lettere di intenti già del 2017; i Parchi del Futuro che nascondono campionari di rifiuti inquinanti; beni posti sotto la tutela delle Belle Arti che cadono in rovina), mentre in compenso si allestiscono salotti cittadini che di notte si trasformano in piccoli Bronx.

E mentre continuano sulla stampa locale le dichiarazioni, i tagli di nastri, le foto sorridenti, al cittadino tocca quotidianamente affrontare il disagio che una città male o per niente illuminata crea nei pedoni che percorrono marciapiedi dissestati e inciampano tra erbacce cresciute in maniera incontrollata.

Il signor Pinto conclude il suo post auspicando “che la prossima amministrazione sappia iniziare dalle basi: pulizia, ordine, sicurezza per la nostra città”. Io mi auguro che i futuri amministratori diano innanzitutto prova di senso della responsabilità rispetto al ruolo che devono svolgere, che non si limitino a promettere senza vergognarsi di essere smentiti dai fatti, ma dimostrino visione delle esigenze future e capacità progettuale.

Gli amministratori locali devono rispettare la regola di trasparenza, senza la quale la cittadinanza viene sbeffeggiata con decisioni calate dall’alto e spesso incomprensibili. Gli amministratori locali devono avvalersi di consulenze competenti prima di spacciare per progetti tracciati disegnati a spanne da modificare in itinere. Gli amministratori locali, e in primo luogo il sindaco, devono ricordarsi che amministrano una città, non solo la parte di cittadinanza che suppone li abbiano votati.

Gli amministratori locali devono, quanto altro non so, ma di tutto ciò non si vede nulla. Ebbene, con tutta la comprensione per la difficoltà ad amministrare città di dimensioni come la nostra e gestire eredità scomode, mi permetto il lusso di dare un consiglio a chi lo deve fare: meno annunci eclatanti, meno tagli di nastri, meno aggressività, più controllo delle scelte, più trasparenza e rispetto per l’intelligenza dei cittadini.

Non è molto, ma la base per un contratto chiaro ed onesto.

Cordialmente
Margherita Della Bella

pinto degrado busto sindaco – MALPENSA24