GALLARATE – Si è tenuto oggi 22 febbraio un vertice in prefettura sul ritorno dei Sinti a Gallarate che da 72 ore occupano abusivamente un terreno di proprietà privata a Madonna in Campagna. All’incontro erano presenti, tra gli altri, anche il sindaco Andrea Cassani.
Bocche cucite
Al termine della riunione non sono state diramate dichiarazioni ufficiali sull’esito del confronto. il primo cittadino lasciando Villa Recalcati si è limitato a dire: «Tutti abbiamo a cuore e lavoriamo per la legalità».
Lecito supporre che si sia trattato di un primo confronto per predisporre la liberazione dell’area occupata abusivamente da circa dieci famiglie Sinti che, non rispondendo più ai continui inviti a rimanere nelle regole del loro avvocato Pietro Romano, hanno deciso di forzare la mano. Il locatario del terreno, un agricoltore che nulla ha a che vedere con la comunità Sinti, ha già sporto denuncia, così come la proprietà, ovvero l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero. Si tratta del primo passo formale per poter procedere con lo sgombero da via Aleardi. Sarebbe il secondo dopo quello dello scorso novembre dall’ormai ex campo di via Lazzaretto.
LEGGI ANCHE:
- Sinti, scontro tv Romano-Cassani. «Imbroglia i cittadini». «Stia attento a come parla»
- I Sinti di Gallarate occupano un’area di via Aleardi. Scatta la denuncia
- Il ritorno dei Sinti a Gallarate. Le mosse del Comune per liberare l’area occupata