L’appello di Scidurlo: «Somma sia per tutti. Via le barriere architettoniche dai negozi»

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SOMMA LOMBARDO – «Una città accessibile a tutti permette a chiunque di vivere il proprio territorio, dai servizi alle infrastrutture». Un messaggio breve, ma che vale una sfida. Così Pietro Scidurlo, sommese già passato alle cronache locali per aver affrontato – e concluso – il Cammino di Santiago nel 2012. In handbike. Sì, perché Pietro è paraplegico dalla nascita a causa di un errore medico durante il parto. E che lo ha costretto a prendere di petto gli ostacoli della vita. Letteralmente. Da qui, la sua ultima sfida: un appello per incentivare i commercianti di Somma Lombardo ad aderire al prossimo bando – che verrà istituito dall’amministrazione comunale – per l’abbattimento delle barriere architettoniche fuori dai locali. Soprattutto dopo il flop dell’ultima gara, lo scorso anno, che ha visto accedere ai contributi una sola attività.

Una sfida raccolta

Ora meglio non perdere tempo. Così Scidurlo ha preso appuntamento con l’assessore al Commercio, Francesco Calò, e con il presidente della consulta Città Accessibile, Salvatore Mordenti. Quale posto migliore per l’incontro se non l’unico locale che ha sfruttato i fondi comunali dell’ultimo bando? E con la nuova rampa all’ingresso. Si tratta dell’erboristeria Erbaluna, gestito da Chiara Castano. Non è mancato poi l’intervento di Ascom, per voce del rappresentante dei commercianti sommesi Emiliano Cecco. Insomma, una sorta di tour per dare ancora più valore alle richieste (necessità) di tutte le persone disabili. Per una città accessibile.

«Aspettiamo che anche altri commercianti aderiscano al prossimo bando», si augura Scidurlo. Nella speranza «che Somma diventi sempre di più una città per tutti». Una proposta che la politica è pronta ad accogliere. Così Calò: Lo dico fieramente, perché avevamo pensato solo alle pedane. Ma in realtà i miglioramenti che Città Accessibile ha dato al bando permette interventi e opere corpose. Siamo pronti da qui in avanti a mettere in gioco altre risorse».

Sulla stessa linea Mordenti: «Sono contento di questa iniziativa, una buona prassi nei riguardi della disabilità. Spero sia solo l’inizio di tante altre iniziative da parte dei commercianti sommesi». Sempre con lo sguardo rivolto all’obiettivo comune: «Rendere la città più accessibile e inclusiva».

Il momento giusto e “Io c’entro”

Allora come mai il primo bando ha riscosso così poco successo? Tutti d’accordo che uno dei problemi, forse il principale, è stato il momento storico. L’anno scorso, si sa, con l’emergenza sanitaria i problemi economici non sono mancati a molte persone. Lo ha detto anche Castano: «Io per fortuna sono riuscita a rimanere sempre aperta lo scorso anno, ma probabilmente per tanti altri non è stato possibile permettersi spese». Nonostante i contributi del Comune. Non solo, anche un altro motivo ha contribuito alle mancate adesioni. «Sarebbe utile sponsorizzare meglio queste iniziative, spiegando come muoversi e a chi fare riferimento per avere dettagli». Di fatto, «capire come mettere in atto le opere».

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Le ha fatto eco Cecco: «L’ultimo bando è stato pubblicizzato in un momento in cui la gente aveva in testa altro. Sono sicuro che ora, con un messaggio forte, i commercianti risponderanno in maniera positiva». Anche perché «la clientela è la forza che permettere ai negozi di andare avanti: se si rende accessibile a tutti, l’attività ne guadagna. È un vantaggio per tutti». Il fiduciario Ascom ha colto l’occasione per presentare anche la sua prossima iniziativa: «Vorremmo lanciare lo slogan “Io c’entro”, attraverso un simbolo da esporre fuori dalle attività del centro (da qui, il gioco di parole) che sono accessibili anche ai disabili. Con la speranza di vederlo fuori a molti negozi». Ma per questo si vedrà, l’iter deve prima passare dall’abbattimento delle barriere architettoniche. E qui l’invito resta valido per tutti.

Somma, contributi ai negozi per eliminare le barriere architettoniche

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