Somma, stop ai lavori al cimitero. Albini (Spes): «La ditta non rispettava i tempi»

somma cimitero lavori stop

SOMMA LOMBARDO – Contratto rescisso e cantiere in stallo. Da oltre un mese i lavori di ampliamento al cimitero di Somma Lombardo, già in forte ritardo rispetto alle previsioni iniziali, sono sospesi. «L’azienda che aveva in appalto la realizzazione dei nuovi loculi non stava rispettando le tempistiche, nonostante fossero state concesse delle proroghe», le parole di Massimiliano Albini, amministratore delegato della municipalizzata Spes. Una situazione che porterà inevitabilmente a un aumento dei costi del progetto.

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Stop ai lavori

«Ho rescisso il contratto per colpa dell’impresa», racconta l’ad dell’azienda speciale sommese che ha in gestione – fra gli altri servizi – i cimiteri. «Una decisione necessaria: ci siamo dovuti attivare perché la ditta non stava rispettando il cronoprogramma, nonostante fossero state aggiunte ulteriori proroghe alle tempistiche». Anche perché il cimitero è «una struttura non troppo complessa da giustificare questi ritardi». Da qui, la decisione di stop. «Ho preferito sospendere i lavori per tutelare l’ente che rappresento, con l’intenzione di riprendere appena possibile per completare l’iter di costruzione in tempi più veloci e certi». E realizzare 576 colombari grazie alle sei nuove torri che si affiancheranno alle quattro già esistenti.

Aumentano i costi

Una delle dirette conseguenze al freno imposto è l’aumento dei costi dell’opera. I circa 600mila euro complessivi annunciati all’inizio del cantiere, ovvero metà ottobre del 2020, sono destinati a salire: «Ci saranno degli adeguamenti a cui bisogna fare riferimento per legge, in base al bollettino emesso da Regione Lombardia», continua Albini. Con la garanzia che «staremo attenti agli incrementi».

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Il pressing di Nervo

Per il consigliere di minoranza Alberto Nervo (SommaSì), il cantiere al cimitero è un tema su cui spesso ha puntato i riflettori. I lavori a rilento hanno da subito offerto un assist per alzare il pressing nei confronti di Spes. Come questa volta, chiedendo un accesso agli atti per «vederci chiaro», ha detto l’ex leghista. Anche perché, ha aggiunto, «molte persone mi hanno domandato per quale motivo i lavori si erano fermati». Ora la risposta è arrivata. «Vedremo chi pagherà le conseguenze».

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