Ancora ritardi sui lavori al cimitero. Nervo (SommaSì) chiede le dimissioni in Spes

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SOMMA LOMBARDO – «Ho monitorato, l’avevo promesso: se non sono in grado di fare il loro lavoro, meglio che si dimettano». A gamba tesa, il consigliere di minoranza Alberto Nervo (SommaSì). La realizzazione dei nuovi loculi al cimitero di Somma Lombardo procede a rilento. E dopo aver più volte portato l’attenzione sui ritardi dei cantieri (in alto la foto dello scorso ottobre), ora l’ex leghista punta il dito contro la municipalizzata Spes, che ha in gestione i cimiteri in città. In particolare, contro l’amministratore delegato Massimiliano Albini e il presidente Roberto Campari.

L’attacco

«L’ultima volta, in consiglio comunale, l’amministratore aveva avanzato come termine dei lavori la fine di aprile. Ci siamo. Ma il risultato manca ancora: siamo a due terzi delle operazioni», affonda Nervo. L’intervento al cimitero del capoluogo è iniziato a metà ottobre del 2020, con l’obiettivo di realizzare 576 colombari grazie alle sei nuove torri che stanno sorgendo a lato delle quattro già esistenti. Secondo le stime fornite lo scorso dicembre in aula dall’ad dell’azienda speciale sommese, la conclusione dei lavori era prevista proprio in questo periodo. Obiettivo mancato. E Nervo punge: «Fa il gradasso ma non mantiene le promesse. Spes fa acqua da tutte le parti».

«Basta scuse»

A questo punto, prosegue, «se tutto va bene si riusciranno a concludere gli interventi alla fine dell’anno. Prima la scusa era il problema della pandemia, va bene. Ora però non vale più». Spazio anche alla questione politica. Nel senso che «si tratta di un progetto che ha fatto parte della campagna elettorale del 2020, ma dopo un anno e mezzo ancora non si vedono i risultati. Ed è evidente che la mancanza di posti al cimitero è un problema da risolvere, perché se si è deciso di fare questo tipo di investimento è per andare incontro a una necessità».

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