Il Lascito Aielli di Somma sarà demolito. Bellaria: «Miglioriamo gli spazi»

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SOMMA LOMBARDO – Demolire e rifare ex novo. Questa la soluzione individuata per rilanciare il Lascito Aielli di Somma Lombardo. Lunedì 6 dicembre, in Commissione, si sono riuniti i vertici di Spes per tirare le somme sui bilanci della municipalizzata. Ma è stata anche l’occasione per dare un quadro generale dei cantieri in città, già al centro di non poche polemiche da parte della minoranza. In particolare, l’attenzione è ricaduta sull’immobile di Mezzana. La scorsa estate erano partiti i lavori di recupero, poi lo stop. Ora le spiegazioni, fornite prima dal presidente della partecipata Roberto Campari e confermate poi dal sindaco Stefano Bellaria. Così: «Ristrutturare o abbattere per poi ricostruire hanno più o meno lo stesso costo: pensiamo di prendere questa seconda direzione. Ora, si può accelerare».

Le condizioni del Lascito Aielli

Incalzato dalle opposizioni, Campari ha ribadito le linee per rilanciare il Lascito Aielli. Ricordando che è un immobile di oltre 70 anni – che ha quindi richiesto anche i pareri della Sovrintendenza per metterci mano – e che è caratterizzato da un vincolo modale. Resta quindi la destinazione a scopo sociale. Così come rimangono, in linea di massima, gli obiettivi già annunciati. «I ragionamenti erano stati fatti sull’edificio attuale», ha detto. «Ma a fronte di approfondimenti strutturali, è diventato lampante che conveniva abbattere e rifare da capo. Soprattutto da un punto di vista economico». Un progetto definitivo ancora non c’è, «ma stiamo lavorando per dargli una destinazione definitiva».

I piani

A dare un’idea dei passaggi – fatti e da fare – è stato il primo cittadino. Alla manifestazione di interesse, erano arrivate due risposte: la fondazione Carabelli per realizzare la parte del “Dopo di noi”, l’associazione che gestirà gli 8 appartamenti – in una struttura a parte – da destinare alle persone in difficoltà, e Caritas per fare l’Emporio della solidarietà. La terza destinazione invece è una parte polivalente, «visto che Mezzana non ha una sala civica, con anche spazi per varie attività, tra cui ambulatori medici e per pediatri». Nel frattempo, la Sovrintendenza ha dato il via libera per effettuare «interventi a 360 gradi». Mentre un’analisi strutturale ha confermato che demolire l’edificio non implicherebbe costi troppo elevati rispetto a una riqualificazione. Da qui, l’idea di «abbattere per garantire spazi maggiori e più funzionali».

Le Fattorie Visconti e il cimitero

Lo sguardo si è poi ampliato sul cimitero del capoluogo e sulle Fattorie Visconti. Dopo aver già sollevato la questione, tra tempi lunghi e cantieri in corso, il consigliere di minoranza Alberto Nervo (SommaSì) è tornato a tallonare per avere chiarimenti. Così Campari: «La messa in sicurezza delle Fattorie era un atto dovuto, anche per tutelare la società in caso di qualche incidente viste le condizioni dell’edificio». Inoltre, l’idea di ripassare la gestione al Comune è di carattere economico: «Spes non può indebitarsi per il progetto di recupero», ha confermato.
Sui lavori al cimitero, in divenire da oltre un anno, ha aggiunto: «I più interessati siamo noi. Nel momento in cui verrà ampliata l’area, saremo in grado di vendere e ci aspettiamo che i conti della società cambino molto». I dettagli li ha forniti l’amministratore delegato Massimiliano Albini: «I ritardi ci sono stati. All’inizio perché la Sovrintendenza doveva dare l’autorizzazione agli scavi, poi a causa della necessità di avere un archeologo sul posto. Infine, ci sono stati intoppi per il maltempo e per un problema strutturale. Ora siamo ripartiti e stimiamo di concludere entro aprile del 2022».

Somma, Lascito Aielli: stavolta si parte davvero

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