Somma, le Fattorie Visconti tornano di proprietà comunale. Il piano di rilancio

comitato fattorie visconti

SOMMA LOMBARDO – Le Fattorie Visconti di Somma Lombardo potrebbero tornare in capo all’amministrazione comunale. O almeno questa è l’intenzione della giunta del sindaco Stefano Bellaria. All’interno del nuovo Programma triennale delle opere pubbliche 2022-24, infatti, spunta la voce che indica proprio la messa in sicurezza della storica struttura in piazza D’Armi. Per una spesa prevista di 780mila euro, inserita nell’elenco dei progetti del prossimo anno. Un modo per andare incontro alle difficoltà economiche che Spes, la municipalizzata che ha in gestione – tra gli altri – il patrimonio sommese, sta affrontando ormai da due anni a causa dell’emergenza sanitaria. Se poi si aggiunge che «è un obiettivo che vogliamo perseguire», come ha precisato il primo cittadino ieri, 25 novembre, in consiglio comunale, allora prende forma un piano nuovo.

L’ipotesi ritorno

Per ora c’è aria solo di proposta. Poi il consiglio comunale – «che è sovrano» – potrà esprimersi in merito in aula, quando si voterà il Dup a cui è propedeutico il Piano opere pubbliche. Intanto, il sindaco ha dato un quadro dei motivi che spingono a riprendere in gestione le Fattorie. Ed è soprattutto una questione economica: «Non dimentichiamoci che aver completamente chiuso una farmacia (quella del Terminal 2 di Malpensa, ndr) vuol dire perdere, a seconda dell’anno, fino a un milione di euro di fatturato». E in questo caso, tradotto, vorrebbe dire «posticipare ancora nel tempo l’intervento di messa in sicurezza». Ora, infatti, «è più facile che accenda un mutuo il Comune di Somma, piuttosto che Spes, per la sistemazione delle Fattorie».
Un passo indietro: le Fattorie erano già di proprietà comunale in passato. La decisione era poi stata di passare la gestione alla società municipalizzata, con la speranza che potesse mettere mano liberamente agli interventi. Velocizzando anche gli iter. A distanza di anni la situazione ha preso una piega diversa e ora il Comune torna protagonista.

Il confronto

A fare da contorno, la replica all’interrogazione presentata da Fratelli d’Italia, per avere chiarimenti sul coinvolgimento di cittadini, rappresentanti di quartiere o comitati nel processo di recupero della struttura. «Credo che ci siano due tipologie», ha detto Bellaria. Da una parte, il lavoro che stanno portando avanti i progettisti, tecnici di vario genere che hanno lavorato – e stanno lavorando per avere un ultimo via libera su un’ala – con la Soprintendenza. «In questo caso non mi permetterei di mettere in discussione la loro professionalità, siccome si parla di una questione tecnica. Ma appena sarà possibile provvederemo a illustrare il progetto». Anche perché mettere in sicurezza l’edificio vuol dire aprire una possibilità per organizzare eventi, per esempio. Che ora non è valutabile. Dall’altra parte, invece, l’aspetto che può coinvolgere più realtà. «È importante confrontarsi a 360 gradi per capire se le idee, già oggetto di un piano presentato in sede di bando di Fondazione Cariplo, possano essere attuali o no». Si parla di spazi previsti per «eventuali uffici di Spes o un centro prelievo. O anche luoghi ricreativi, una sala polivalente dove c’è il fienile o il giardino sul retro da rendere un’area pubblica». Fino all’idea ostello al piano superiore, in base all’andamento di Malpensa. Insomma, le proposte ci sono. E «la disponibilità a dialogare per poi partire», anche.

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