Recupero Fattorie Visconti di Somma, il Comitato: «Esclusi da Comune e Spes»

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SOMMA LOMBARDO – «Nell’ultimo anno, purtroppo, non abbiamo ricevuto informazioni in merito ai necessari e urgenti progetti di messa in sicurezza e recupero, salvo poter consultare le determinazioni di Spes pubblicate per trasparenza e leggere vaghi articoli della stampa locale». Il recupero delle Fattorie Visconti di Somma Lombardo torna a far parlare. A sollevare la questione, è il Comitato che porta il nome dell’antica struttura in piazza d’Armi. L’occasione per alzare la voce si è presentata domenica, 17 ottobre, alla Fiera del Castello, con uno stand dell’associazione che ha esposto in bella vista una lettera firmata dal presidente Luisa Alpago Novello. Tra le righe, si legge l’ormai evidente rottura con l’amministrazione comunale, dopo anni di collaborazione e conferenze congiunte per lanciare il progetto. Un modo per dire «che ci consideriamo (e vorremmo essere considerati) una risorsa per qualunque iniziativa posta in essere per il complesso delle Antiche Fattorie».

Il confronto «aperto e puntuale»

La lettera risale alla seconda metà del luglio scorso ed è indirizzata anche alla ditta che ha preso in carico la messa in sicurezza delle Fattorie Visconti. Il motivo? «Nessuno di noi ha avuto, finora, il piacere di conoscere qualcuno della società incaricata per l’ennesimo progetto». Un’occasione colta dal Comitato Antiche Fattorie Visconti per ribadire la propria posizione. «Negli anni abbiamo reso disponibili le nostre diverse competenze e capacità professionali, offrendo spunti di discussione, rilievi, documentazioni fotografiche e progetti assolutamente gratuiti. E disponiamo di un archivio stampa completo tra cui immagini e racconti raccolti da ex abitanti». Un percorso che è stato condito da «visioni differenti», non negano. Ma comunque sulla base del «confronto aperto e puntuale». Sì, perché questo metodo, dicono, non solo «produce ricchezza culturale». Ma è anche «un diritto-dovere quali cittadini, sia per la tutela di un bene comune e della storia locale, sia per altri obiettivi condivisi, quali il recupero del complesso a fini turistici e socio culturali».

Il progetto a luglio?

L’emergenza Covid – qui, come in altri contesti – ha sicuramente fatto la sua parte. Anche quella di rallentare gli iter amministrativi. Ma «riteniamo che la risposta alla complessità non sia la minimalità comunicativa: ci siamo, nostro malgrado, adeguati, confidando nel lunghissimo percorso burocratico». Un iter, prosegue il Comitato, che ha portato lo studio individuato a elaborare un progetto che «secondo i nostri calcoli dovrebbe (doveva, ndr) essere presentato il 27 luglio». Una lettera, a distanza di mesi, esposta in piazza, con l’obiettivo di «esplicitare la nostra volontà collaborativa e di monitoraggio, sia per iniziative culturali rivolte alla popolazione – e in particolare ai più giovani – sia accompagnando l’attuazione concreta del progetto di recupero con un nostro osservatorio tecnico».
Sono lontani i tempi in cui il Comitato Antiche Fattorie Visconti, Spes e amministrazione comunale presentavano insieme alla stampa il progetto preliminare di recupero da 2 milioni di euro che, secondo il cronoprogramma annunciato a luglio 2018, avrebbe dovuto portare all’apertura del cantiere entro la fine del 2019. Il ritardo accumulato ormai è evidente, così come i rapporti deteriorati tra le parti che non marciano più all’unisono per riconsegnare ai sommesi la piazza che Napoleone tolse loro. 

Alpago Novello: «Ridiamo a Somma la piazza che Napoleone ci ha tolto»

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