Somma, sempre peggio i conti di Spes. Pesa la chiusura del T2 di Malpensa

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SOMMA LOMBARDO – La chiusura del Terminal 2 di Malpensa, il calo dei ricavi delle farmacie e la flessione sugli introiti degli impianti sportivi. Tutti fattori che segnano una riduzione del fatturato senza fine per Spes, la municipalizzata di Somma Lombardo. Non l’hanno negato ieri, 19 marzo, i vertici della società, presenti in consiglio comunale per presentare il resoconto del bilancio 2019 e del primo semestre del 2020. I numeri sono stati già ampiamente snocciolati in occasione dell’ultima Commissione Finanza e Bilancio, indicando per i primi sei mesi dello scorso anno un abbassamento delle entrate di circa 200mila euro. Ora le ipotesi guardano oltre e si concentrano sulla possibile chiusura del bilancio annuale. Così il presidente Roberto Campari: «Ci aspettiamo una perdita sulla gestione caratteristica che supera i 300mila euro». Precisando, però, che «non è un’analisi definitiva, visto che stiamo ancora facendo tutte le valutazioni del caso». Spazio anche ai progetti in corso città, dagli spogliatoi del Mossolani alla progettazione della messa in sicurezza delle Fattorie Visconti.

La situazione delle farmacie

Il quadro sanitario attuale è ben noto a tutti. E anche la politica prova a fare la sua parte. Come ha sottolineato Manuela Scidurlo, capogruppo di Fratelli d’Italia: «È chiaro che il fatturato delle farmacie sia in netto calo, anno dopo anno. Quindi è necessario analizzare quali siano le motivazioni». E ha aggiunto: «Condividiamo la ristrutturazione del personale messa in atto dal cda, ma è impossibile non chiedersi se si riuscirà a far fronte alle richieste dei cittadini e agli adempimenti».
Il Pd, per voce di Manolo Casagrande, è intervenuto sulle «marginalità generate dai farmaci, che sono in lento ma costante calo. Sia per la necessità di comprimere la spesa sanitaria, che per la maggiore vendita dei medicinali generici». E in questa situazione, c’è il rischio che Spes «veda erodere gradualmente la sua fonte di introiti». Da qui l’esigenza di «un business plan aggiornato in tempi brevi, che contenga approcci moderni di gestione, utile fattore al controllo degli andamenti aziendali». Anche dalla maggioranza, insomma, un invito non troppo celato rivolto a Campari a non rassegnarsi all’idea che la stagione d’oro di Spes sia terminata con la gestione precedente alla sua. Il calo delle farmacie, infatti, era iniziato ben prima del Covid: la chiusura del Terminal 2 di Malpensa (sede di uno dei tre punti vendita di Spes) non ha fatto altro che accelerare un processo in corso da almeno tre anni.

Tutti i piani in gestione a Spes

Spazio anche ai piani in atto sulle strutture gestite da Spes, già al centro di numerosi dibattiti. A partire dal centro sportivo Mossolani. Così Scidurlo: «Si è messo mano agli spogliatoi, ma sappiamo tutti che non basta». Non solo: «Abbiamo parlato di collaborazione fra forze politiche. E ancora oggi il mio gruppo deve sollevare la questione per venire a conoscenza che sull’area c’è in corso un piccolo progetto. O forse è solo una piccola idea?». Non meno importanti le «due ferite ancora aperte», ovvero il Lascito Aielli e le Fattorie Visconti. Soprattutto quest’ultimo: «Dopo sei anni si parla ancora di messa in sicurezza. Non c’è ancora un progetto o c’è e non lo si vuole condividere?». Accenni infine al cimitero del capoluogo: «Si tratta di un piano che parte dal lontano 2015».
Il compito di replicare all’amministratore delegato di Spes, Massimiliano Albini: «I lavori di sistemazione degli spogliatoi al Mossolani dovrebbero finire nei prossimi due mesi e mezzo». Così come per il cantiere del cimitero, che in 300 giorni di calendario si concluderà». Il piano di progettazione per la messa in sicurezza delle Fattorie Visconti «è stato assegnato». Mentre al Lascito Aielli «andiamo avanti con le operazione di carotaggio». Ha chiuso il giro di interventi il segretario del Pd, Angelo Ruggeri, dando la sua personale visione della democrazia: «Sulla condivisione dei progetti, in generale, ho dei dubbi: la trasparenza e l’illustrazione dei progetti è sacrosanta. Ma chi decide alla fine è l’amministrazione».

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