Castellanza, rinascono gli edifici confiscati alle mafie: «E’ la rivincita dello Stato»

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CASTELLANZA – «Se la gioventù le negherà il consenso anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo». Con la celeberrima frase di Paolo Borsellino il presidente dell’Area giovani di Castellanza, Alessio Gasparoli, ha aperto le celebrazioni della città per la XXVI giornata della memoria delle vittime della mafia. Occasione nella quale il sindaco, Mirella Cerini, ha inaugurato le vetrofanie di “beni confiscati alla mafia” alle sedi delle associazioni Auser e Parallelo in via Montello.

Nuova vita ai beni confiscati

Oggi, sabato 20 marzo, ricorre la XXVI Giornata della memoria e del ricordo delle vittime delle mafie. Ecco quindi che l’amministrazione di Castellanza, insieme all’associazione culturale Area giovani, ha proposto un momento di riflessione, statico nel rispetto delle normative anti-Covid, per inaugurare due edifici confiscati alla mafia e ora assicurati all’Auser e all’associazione Parallelo.

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Vittoria della legalità

«Questa giornata segna la rivincita dello stato sull’illegalità. Infatti inaugurare le vetrofanie di beni confiscati alla mafia alle sedi di due associazioni così importanti per il territorio ci ricorda che la solidarietà vince», ha detto il primo cittadino. Le due realtà sono infatti l’Auser di Castellanza e l’associazione Parallelo, che gestisce un laboratorio per l’integrazione e l’inclusione lavorativa e sociale di soggetti fragili e persone straniere.

Oltre mille vittime

Durante la commemorazione, però, i rappresentanti dell’amministrazione e delle associazioni hanno anche voluto leggere gli oltre mille nomi delle vittime innocenti delle mafie. «Bisogna lavorare sulla consapevolezza della comunità territoriale – ha continuato Cerini – e per questo facciamo memoria delle vittime, facendole rivivere così da non far morire le idee che hanno testimoniato. Ovvero la lotta contro la criminalità e il coraggio di non abbassare la testa».

Grido di identità negata

Da Paolo Borsellino, a Giovanni Falcone a Peppino Impastato e Pino Puglisi. «Le vittime delle mafie sono innumerevoli e di tanti, troppi non sappiamo i nomi. E’ un grido di identità negata, che noi però vogliamo ricordare e restituire alla memoria collettiva», ha concluso Gasparoli.

All’evento erano anche presenti la Banda Santa Cecilia, la Protezione civile e Pietro Lisbona, comandante dei carabinieri di Castellanza.

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