Somma unita sui defibrillatori: saranno nelle frazioni e su un auto della polizia

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SOMMA LOMBARDO – Defibrillatori non solo nelle frazioni di Somma Lombardo, ma anche su un mezzo della polizia locale. La mozione presentata in consiglio comunale ieri, 27 luglio, dal consigliere di maggioranza Enzo Calandra (Sinistra per Somma) ha aperto un dibattito che si è concluso a strette di mano. A partire dalla proposta della Lega, per voce del capogruppo Alberto Barcaro, di emendare il documento. Se infatti il testo iniziale individuava solo le tre frazioni sommesi come i luoghi in cui collocare i dispositivi salvavita, la richiesta del Carroccio puntava a dare priorità ai mezzi della polizia locale, individuando gli agenti come «i primi che intervengono in caso di emergenze non solo sanitarie», ha sottolineato Barcaro. Un suggerimento accolto solo a metà. Sì, perché «in questo modo viene presentata una mozione completamente diversa», ha precisato il sindaco Stefano Bellaria. E che comunque avrebbe convinto poco. Un po’ per le distanze e i tempi di percorrenza – fondamentali – in caso di necessità, un po’ perché «difficilmente si pensa alla polizia in situazioni di emergenza medica», ha precisato Claudio Brovelli (Sinistra per Somma). L’accento è stata poi posta sull’importanza della formazione all’utilizzo dei dispositivi. Risultato: una modifica congiunta per una soluzione che mette tutti d’accordo.

La proposta di Barcaro

Barcaro, con il suo emendamento, avrebbe messo in primo piano le forze dell’ordine, che «potrebbero rivestire un ruolo fondamentale nell’aiutare chiunque venga colpito da arresto cardiaco», ha detto. Un soluzione possibile «se avessero a disposizione un defibrillatore semiautomatico esterno a bordo dei loro mezzi di trasporto». La sua idea poggiava sul fattore tempo, fondamentale – e limitato – in caso di intervento. Infatti, ha aggiunto, «è di vitale importanza agire entro i primi cinque minuti dall’evento infausto, poiché, per ogni minuto che passa, le probabilità di sopravvivenza del paziente diminuiscono del 10%». A sostegno della testi, i numeri: «Nelle città in cui sono stati avviati progetti di cardio-protezione e in cui le forze dell’ordine sono state dotate di strumenti salvavita esterni, è stato possibile aumentare il tasso di sopravvivenza in queste circostanze di circa tre volte, dall’11,6% fino al 29,7%». Un modo per dire che «potrebbero contribuire a salvare numerose vite, grazie al loro addestramento e alle loro capacità fisiche».

Corsi e quartieri

Sempre dal fronte della minoranza è intervenuta anche Manuela Scidurlo, capogruppo di Fratelli d’Italia: «Penso che il punto importante sia l’organizzazione dei corsi». Che era – ed è – uno dei punti fissi della mozione. «In questi anni, sono stati installati dei defibrillatori in alcuni posti nevralgici della città». E in quest’ottica, «FdI è da mesi che si pone il problema della formazione: ecco perché abbiamo organizzato giornata di corsi per il 2 ottobre». Un modo per ribadire che «siamo pronti a collaborare». Non solo, fra le proposte anche quella di dotare i quartieri di dispositivi Dae. E non solo le frazioni.

Prima il no, poi il punto d’incontro

La richiesta di modifica della Lega, così come presentata all’inizio, non ha convinto subito. Lo ha sottolineato il sindaco, l’ha ribadito la capogruppo di maggioranza Alessandra Apolloni (Pd): «Mi sembra stravolga quanto chiesto. Da un punto di vista formale si dà priorità ai mezzi della polizia locale. E solo in seguito ai punti strategici delle frazioni». Non solo: «In queste situazioni, forse il primo pensiero non è di avvisare le forze dell’ordine». Un concetto, questo, condiviso anche Brovelli: «Abbiamo indicato le frazioni perché sono più lontane dai presidi in città. Mezzana, ad esempio, è nelle vicinanze dell’ospedale. Quindi, non penso che soluzione sia avere una o due macchine dei vigili pronti a intervenire, se per una sfortuna qualsiasi una pattuglia dovesse trovarsi a Case nuove o a Coarezza, altro che 5 minuti prima di intervenire». Senza escludere, però, che le due proposte si possano unire. Che è ciò che è successo. Da una parte, viene datato rilievo alla formazione delle persone per l’utilizzo dei defibrillatori, coinvolgendo anche la municipalizzata Spes, la Cri e le associazioni per i corsi. Dall’altra, di è deciso di dotare le frazioni (più avanti si deciderà dove) e «analogamente» una macchina della polizia.

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