Porfido: via Chirurgia e Oculistica da Somma. Lo scontro in consiglio

somma ospedale porfido oculistica

SOMMA LOMBARDO – «L’ospedale di Somma Lombardo non ha una vocazione chirurgica». Il futuro del Bellini in una frase. Lo ha detto Eugenio Porfido, direttore generale dell’Asst Valle Olona, presente ieri, 28 ottobre, in consiglio comunale. La resa dei conti, con l’obiettivo di definire una volta per tutte le sorti del nosocomio sommese, tra i timori di un ridimensionato con lo spostamento dell’Oculistica a Gallarate. In aula non sono mancati riferimenti agli investimenti previsti per la struttura alla questione degli spazi alla rsa il Girasole. Fino ai già annunciati reparti di comunità, con tutti i vincoli dettati dai tempi sempre più ristretti per l’utilizzo delle risorse in arrivo dal Pnrr. Motivo per cui è stato previsto un altro incontro a breve, in agenda mercoledì 3 novembre, per ribadire il valore del confronto. Presenti in aula anche gli altri vertici di Asst: il direttore sanitario Claudio Arici, il direttore socio-sanitario Marino Dell’Acqua e il direttore amministrativo Marco Passaretta. A dare man forte al Comune, l’ex sindaco Guido Colombo (2005 al 2015), in carica negli anni in cui nacque il reparto Oculistica a Somma. Con lui, Mauro Tapellini, referente del “Comitato Pro Ospedale”, fra i numerosi protagonisti che in questi mesi si sono apertamente schierati in difesa del Bellini.

Il progetto, il Girasole e il Pnrr

La domanda di Porfido è: «Si pensa che possa mantenere e sviluppare una vocazione chirurgica? Abbiamo gli elementi per dimostrare che non è così». Ecco perché è necessario «trovarne una che si inserisca in quello che il futuro dell’ospedale tra 20 anni». In questa logica, ora, è prioritario «avere servizi esclusivi per essere a garanzia del nuovo ospedale che sarà realizzato». E visto lo scenario che si sta prefigurando, «l’ipotesi migliore è rendere la struttura un centro di riferimento per la riabilitazione generica sulla cronicità». A dettare il passo, le rigide restrizioni del Pnrr, sia nei tempi – con il 20 novembre come limite per non perdere i fondi – che nei criteri. Il tutto nell’ottica di inserire i reparti di comunità. Potendo usare solo le aree di proprietà dell’azienda, sono due le soluzioni proposte.  La prima, rimettere in pista via Fuser «che altrimenti si sarebbe persa perché nessun direttore generale avrebbe avuto le risorse per risanare l’edificio». E qui inserire una casa di comunità a bassa intensità di degenza. La seconda, l’ospedale di comunità con intensità di degenza di secondo livello, che «è requisito per ottenere i 2,5 milioni di finanziamento. Dove lo mettiamo? Al Girasole, ma non è libero fino al 2024». Di fatto, quindi, «non c’è spazio». L’unico modo è «ripensare il funzionamento dell’Oculistica», ovvero trasferirla a Gallarate. Infatti, quella del Girasole è «una realtà mai risolta», oltre che «un grosso vincolo per questo percorso, dove da anni non è previsto neanche un piano di uscita».

Interventi strutturali

Dati alla mano, Arici ha provato a dare un quadro dello sviluppo dei servizi tra il 2019 e il 2021. Per le attività ambulatoriali il risultato di previsione per la fine del 2021 è di oltre 70mila prestazioni erogate a Somma: «Sarebbe sopra il 100% che ci hanno richiesto e siamo contenti». E vuole essere un esempio per dire che «non abbiamo abbandonato il presidio, ma sono risultati ottenuti con impegno e organizzazione». Lo stesso vale per gli investimenti strutturali da circa 3 milioni di euro, alcuni dei quali termineranno nel 2022. «Servono per garantire strutture adeguate, sicure e creditabili».

somma ospedale porfido oculistica

Uno dei problemi, già ampiamente discussi, è stato l’anestesista. Che per operare, sarebbe necessario fosse sempre sempre presente in ospedale, anche se non c’è necessità di sedare il paziente. L’appiglio per dare un ulteriore numero sugli effettivi interventi. «Il 90% sono cataratte, che durano cinque minuti. Le operazioni, quelle vere, sono state 4 sulle 2mila totali».

Il punto politico

Da un punto di vista politico, il consiglio comunale ha ribadito la sua forte contrarietà ai piani dell’Asst. Lo ha riassunto il capogruppo di Sinistra per Somma, Claudio Brovelli: «L’impressione è che si voglia trasformare l’ospedale in un cronicario. Non vedo perché i progetti delle case di comunità siano in contrapposizione con l’attività chirurgica. Non possono convivere i due servizi? Se anni fa l’Oculistica è stata ritenuta una scelta strategica, non capisco perché ora non lo sia più». Inoltre «sembra che i pochi giorni dedicati alla chirurgia, possano interferire con tutto il funzionamento ospedaliero dell’Asst. E che l’unica soluzione al problema della sanità sia spostare il reparto». Così Colombo: «Mi sembra che il problema sia politico e va aldilà di quello dell’oculistica. La parte complessa parte dal Girasole e dall’edificio di via Fuser: credo che un confronto più serrato possa essere utile». La richiesta di Tapellini è «di mantenere la classificazione Oculistica di Integrazione Territoriale, lasciare l’attività chirurgica, riattivare e rafforzare i reparti esistenti e attivare i servizi previsti dal Pnrr al Bellini e all’Ex Inam. Senza timore a fare un passo in avanti nel dialogo con il territorio». Per Scidurlo c’è stata «la conferma di quanto già immaginavamo. Una decisione che va contro le richieste e le esigenze del territorio. Oggi ci dite che il Bellini diventerà un ospedale per i malati cronici, noi, ahimè in questo non vediamo una prospettiva futura». Presente anche la Lega, a metà. Due consiglieri in aula, Alberto e Martina Barcaro da remoto. Ma tutti in silenzio. Nei mesi, posizioni prese, cambi passo e assenze di protesta. Ma al confronto nulla da dire.

Lo scontro Bellaria-Porfido

In aula non sono mancate le tensioni, spesso a toni sostenuti. Lo dimostra lo scontro fra il sindaco Stefano Bellaria e Porfido. Il direttore generale ha più volte ribadito di aver informato il Comune e il primo cittadino sulle strategie a partire dal 2019, «con l’avvio del progetto dell’ospedale nuovo Gallarate-Busto, in cui era contenuta anche la prospettiva di quello di Somma». La scintilla che ha di fatto scatenato il primo cittadino. A partire dalla sua idea di dialogo: «Ho capito che abbiamo una differente concezione di confronto: viene confuso con una presa d’atto. Ho sbagliato a fidarmi di voi». Infatti, ha detto, «continuare a dire che lo sapevo dal 2019 non è il modo migliore per dibattere in termini leali. Anche perché dopo quella discussione, abbiamo scoperto che stavano già ristrutturando le sale operatorie a Gallarate». Piccata la replica di Porfido: «Non c’è nessun complotto. Era dovuto a un finanziamento ministeriale che risaliva a prima di me». I toni si sono scaldati e la stampa è stata spesso chiamata in causa come valvola di scarico. Ma il risultato finale è che l’Oculistica si allontana sempre di più.

Depotenziamento ospedale Somma: la resa dei conti. Porfido in consiglio

somma ospedale porfido oculistica – MALPENSA24