Ospedale di Somma, la verità del Comitato su sale operatorie e macchinari in disuso

Somma ospedale comitato Tapellini

SOMMA LOMBARDOSale operatorie che rischiano di chiudere, macchinari (Risonanza Magnetica e Tac) fermi da anni nonostante siano perfettamente funzionanti, reparti scomparsi o ridimensionati, un futuro sempre più incerto. E’inquietante lo scenario descritto dal “Comitato Pro Ospedale”, in prima linea contro l’ennesimo ridimensionamento del Bellini di Somma Lombardo. Com’è noto, infatti, l’Asst Valle Olona vorrebbe spostare tutta l’attività chirurgica a Gallarate. Ma è soltanto uno dei tanti problemi all’interno del nosocomio sommese.

In difesa dell’ospedale

Li spiega nel dettaglio Mauro Tapellini, portavoce “Comitato Pro Ospedale”. Di seguito il suo contributo integrale. Senza polemica, vuole spiegare ai sommesi e a tutti gli utenti del Bellini cosa sta accadendo. Il quadro descritto è a tinte fosche:

Molto bene il voto unanime, come lo è sempre stato, del Consiglio Comunale sulle problematiche del Bellini per la sua salvaguardia e il mantenimento dei servizi e reparti. Quello dell’8 Settembre era concentrato sulla ventilata proposta del Direttore generale di riportare dopo 8 anni il reparto di Oculistica a Gallarate, decisione su cui il Comitato pro Ospedale presente fin dal 1984 è fortemente contrario.
Quando nel 2012 in un incontro con l’allora Direttore Generale Maria Cristina Cantù ci prospettò la chiusura della Day Surgery per il forte calo di interventi subito ribadimmo che doveva essere sostituita con un altro reparto chirurgico, così si poteva mantenere la presenza di 5 giorni dell’anestesista. Sottopose a Regione Lombardia il progetto di riqualificazione del Bellini (visto già la sua tipologia Medicina, Riabilitazione, Day Surgery chirurgica e servizi) per diventare un Presidio ospedaliero rivolto all’anziano. L’Oculistica era il reparto più indicato: la Regione autorizzò e stanziò 800.000 euro per ristrutturare il secondo piano dell’ex Chirurgia.
Nel Marzo 2013 l’Oculistica iniziò a operare al Bellini. Dai 950 interventi di Gallarate, con lo stesso personale, con 4 sedute operatorie, anno dopo anno si è arrivati al 2019 (l’ultimo prima del Covid) a 2200 interventi, di cui 1700 cataratte e 500 interventi di Retina, Vitectromia, Distacco della retina, Chirurgia palpebrale, Glaucoma, Ptosi palpebrale, Pterigi, Iniezioni intraviterale e ambulatorialmente in reparto le Fluorangiografie, un esame con liquido di contrasto per un totale di 350/400 l’anno.
Con l’avvenuta Pandemia nel 2020 gli interventi sono diminuiti a 1053 nei primi mesi 2021 a 259. Questi interventi erano autorizzati solo per le urgenze. Con la riduzione da 4 a 1 giorno di funzionamento per la sala operatoria, la lista di attesa ha cominciato ad aumentare. Attualmente ci sono 1000 pazienti già cartellati, ossia in attesa di chiamata per intervento, e altri 1000 in attesa di essere cartellati per gli esami pre-operatori. Si prevede di esaudire queste attese a Maggio 2022. Attualmente le richieste stanno aumentando sia dal territorio ma anche dalla sponda piemontese.
Con la chiusura dell’Oculistica viene a mancare la presenza di 4 giorni dell’anestesista che, oltre a essere presente in sala operatoria, era disponibile in Radiologia per le Tac con contrasto per esterni e interni. Erano 1408 esami, con lista di attesa 20/30 giorni fino al 2016, mentre ora è di 4/5 mesi. Per gli interni l’esame è garantito una sola volta alla settimana. Ma l’anestesista è fondamentale anche in Riabilitazione, per i pazienti ricoverati per il controllo e riposizionamento delle canule tracheali, e in Dialisi: per la somministrazione di un farmaco specifico la sua presenza è obbligatoria. Non dimentichiamoci infine gli interventi di rianimazione al Primo intervento e l’attività nel pomeriggio nell’ambulatorio della Terapia del Dolore, con 15 visite e 40 terapie al mese ma sospeso nel 2016. Questo servizio andrebbe ripristinato, anche in previsione dell’apertura dell’Hospice aziendale per pazienti terminali.
Nel dibattito consigliare è stato detto che l’attuale sala operatoria non è a norma. Tutto falso. Il 7 marzo 2009 era stata chiusa perché una serie di verifiche tecniche hanno evidenziato la necessità di alcuni interventi. L’attività operatoria riprese il 13 luglio 2009 con tutte le certificazioni rilasciate dall’ars di Varese.

E’ importante inoltre ripristinare a breve tutta la diagnostica. La Risonanza magnetica è ferma dal 2017, e nonostante nel 2018 siano stati spesi 80.000 euro in manutenzione non è mai stata fatta funzionare. Faceva 3000 esami annui. C’è poi la Moc, ferma dal 2019. Faceva 2400 esami annui.
Il Bellini in tutti questi anni ha assunto una sua identità di Presidio Ospedaliero Territoriale programmatico con la Riabilitazione motoria, neurologica, cardiologica, prima con la Day Surgery chirurgica e ortopedica e ora con l’Oculistica, la Dialisi. E’ stata mantenuta solo la Medicina come reparto di ricovero ordinario.
Dato che il bacino di utenza del Bellini è diverso dal Sant’Antonio Abate, non è vero che spostando a Gallarate un reparto contemporaneamente si sposta anche il flusso di pazienti. E’ un’esperienza già vissuta in passato con l’Ostetricia, la Ginecologia, la Chirurgia e la Day Surgery: i pazienti hanno scelto altri ospedali pubblici o convenzionati.
Non dimentichiamoci infine la Riabilitazione: anche questo è un problema. Attendiamo la riapertura dei 41 posti letto chiusi per il Covid. Attualmente ne sono occupati 5 a zona grigia e 9 come Medicina. Non bisogna scordare che nel 1996 è stata trasferita a Gallarate la Riabilitazione Respiratoria con 2 medici, non rispettando la delibera del 1985 che istituì a Somma Lombardo la Riabilitazione Funzionale motoria, neurologica e respiratoria con 35 posti letto. Ci auguriamo che venga preso in considerazione un suo eventuale ritorno al Bellini.
Siamo stati sempre favorevoli all’inserimento aggiuntivo al Bellini – come da direttive regionali – della Degenza di comunità e Hospice, purché si tratti di servizi in aggiunta e non sostitutivi all’esistente. Non è un problema di spazi: al Bellini o all’ex lnam ci sono.
Riteniamo che il Bellini attualmente sta svolgendo un ottimo servizio di filtro nei confronti degli ospedali di Busto e Gallarate e in futuro del nuovo Ospedale unico.
Siamo sempre stati additati di campanilismo, dicendoci che Gallarate in fondo dista solo 7 chilometri. Peccato che con l’Ospedale nuovo la distanza raddoppierà e i campanilisti potrebbero essere altri.
II Comitato pro Ospedale sarà come sempre al fianco dell’amministrazione comunale, collaborando nella difesa e salvaguardia del Bellini, per il bene di tutti i cittadini del territorio e dei Comuni limitrofi.

La Lega di Somma cambia idea: no alla chiusura delle sale operatorie al Bellini

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