La Lega di Somma cambia idea: no alla chiusura delle sale operatorie al Bellini

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SOMMA LOMBARDO – «Tra le righe abbiamo letto positivamente la nostra volontà di dialogo. Cercheremo di capire cosa fare in futuro e ci auguriamo che il confronto – che andava affrontato prima, con tutti – possa portare a un’analisi a 360 gradi. Non abbiamo mai pensato di votare contro». Qualche dubbio poteva esserci. Ma la Lega di Somma Lombardo ha fatto un passo indietro: sì all’ordine del giorno presentato dal capogruppo di Sinistra per Somma, Claudio Brovelli, in difesa dell’ospedale Bellini dal rischio di un depotenziamento. In particolare in merito al ventilato spostamento dell’attività chirurgica dell’Oculistica da Somma a Gallarate, soluzione che porterebbe di fatto alla chiusura totale della chirurgia, visto che al momento le uniche operazioni svolte sono di carattere oculistico. È successo ieri, 8 settembre, in consiglio comunale, con tutte le forze politiche che hanno deciso di fare fronte comune. Almeno sulla carta. Raggiungere l’unanimità, infatti, non è stato un percorso in discesa. A partire dai due emendamenti proposti prima dalla maggioranza, poi dalla Lega. Alla fine scartati entrambi in favore di una proposta condivisa: organizzare al più presto un incontro con i vertici di Asst Valle Olona e discutere a suon di dati il futuro del nosocomio sommese. L’obiettivo resta lo stesso. L’ha riassunto il sindaco Stefano Bellaria con una domanda che una domanda non è: «C’è un servizio che funziona e dà numeri di eccellenza. Perché toglierlo?».

I giri della Lega

Il capogruppo del Carroccio, Alberto Barcaro, ha avanzato una serie di emendamenti – dettagliati – che hanno portato a proporre un odg praticamente nuovo. Ma che, in ogni caso, non ha mai espressamente evidenziato la netta contrarietà al trasferimento dell’attività chirurgica. Anzi, ha sottolineato che «Somma non è un ospedale chirurgico, ma è in deroga. L’attività di chirurgia oculistica, seconda la norma, si dovrebbe svolgere solo nelle strutture in cui è sempre previsto un anestesista, mentre qui è presente solo in caso di intervento». Si è quindi votato il documento originale, con anche la Lega favorevole. A fronte dei fatti, la domanda è: l’ospedale deve restare o no? «Nessuno di noi è a favore di un un suo ridimensionamento, tantomeno alla sua chiusura, ma non si può e non si deve far passare il messaggio che togliere la chirurgia oculistica significa morte dell’ospedale», ha detto. «Chiedo disponibilità a individuare insieme un percorso che, a fronte delle problematiche, sia in grado di dare risposte più opportune e finalizzate al miglioramento dei servizi». È anche vero che solo un mese Barcaro diceva che «i numeri, e non solo, relativi al presidio dell’Oculistica di Somma, sembrano consigliare (per un miglior servizio alla cittadinanza, senza distinzione di colore politico), un trasferimento del blocco operatorio. Questo a seguito di valutazioni oggettive svolte dall’azienda sanitaria».

FdI favorevole: «Un dovere»

Anche Fratelli d’Italia, secondo partito di opposizione in città, non ha dubbi. «Votare positivamente questo Odg è un dovere», ha messo in chiaro la capogruppo Manuela Scidurlo. «È evidente che smantellare il reparto chirurgico sia una scelta aziendale, che non tiene conto né delle esigenze del territorio né dell’utenza». E ha aggiunto: «In questi giorni ho parato con i cittadini e, ripercorrendo la storia dell’ospedale, abbiamo avuto tutti la sensazione che si tratti di un progetto che porterà alla riduzione dei servizi da offrire». Un modo per chiedere «a gran voce che tutte le forze politiche considerino l’odg di Brovelli un punto di partenza: dobbiamo mantenere un atteggiamento collaborativo, unito e deciso e interagire con gli organi superiori per scongiurare il depotenziamento del Bellini».

«La chirurgia deve restare»

Il primo cittadino, dal canto suo, resta fermo sulla sua posizione, ovvero che «non ci sono motivi per spostare dei servizi che funzionano: vuol dire configurare un ospedale diverso». Iniziare una discussione coi vertici di Asst va bene, ma «mantenendo i servizi che già esistono e facendoli funzionare». Il timore è chiaro: «Quando alcune attività vengono spostate dall’ospedale di Somma in altri presidi, le prestazioni si perdono. E in passato, non si sono mai sommate», ha sottolineato.
Sulla stessa linea Brovelli: «Si tratta di difendere una struttura che fa da filtro anche per gli altri ospedali, mi sembra una soluzione saggia. Anche dal punto di vista economico. I numeri (2mila risonanze all’anno o 2500 esami Moc) non sono solo per cittadini di Somma, ma si tratta di un bacino che va aldilà dell’azienda stessa». E sul fatto che le sale operatorie non siano a norma ha concluso: «Non lo erano nemmeno prima, eppure si sono sempre effettuate operazioni senza mai problemi».

La Sinistra per Somma: anche la Lega voti contro il depotenziamento del Bellini

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