Somma, i residenti della Valle contro la Tangenziale est. Il Comune apre al dialogo

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SOMMA LOMBARDO – È possibile un ripensamento del tracciato della tangenziale di Somma Lombardo? Una finestra potrebbe aprirsi, valutando quanto meno i gradi di priorità di alcune aree che interessano l’ormai noto progetto. Lo ha spiegato il tecnico comunale Giovanni Sciuto il 15 settembre in Commissione Territorio. Sono cominciati i lavori per discutere le osservazioni alla variante parziale del Pgt. Che sono ben 217. Un primo inquadramento ha messo le basi per affrontare un così ampio e complesso tema. Non solo riguardo gli obiettivi, ma facendo una sintesi di quelli che sono gli argomenti delle segnalazioni pervenute. Più della metà riguardano le distanze tra gli edifici, anche nel caso di passaggio da una zona urbanistica all’altra. Si parla poi del ripristino di alcune aree di trasformazione – in particolare quelle Fronte Parco – e dei corridoi ecologici nelle aree private. E si torna a esaminare la questione tangenziale, per un eventuale «ripensamento non dell’intero tratto, ma soprattutto di quello est che va da via Giusti verso il Sempione».

Una tangenziale che «spinge» a ovest

Diversi cittadini – in particolare residenti come nelle vie Fornace, Novara o Valle – hanno avanzato osservazioni sulla nota tangenziale Somma-Arsago. La richiesta è di un «ripensamento del tratto est», con la possibilità di «eliminare il percorso o di avere un tracciato con un altro tipo di conformazione», ha precisato il tecnico. Un argomento che, oltre a far parte del parere di compatibilità della Provincia di Varese, è stato anche discusso con gli enti sovracomunali (su tutti, Parco del Ticino e, appunto, Provincia). In questo senso, «abbiamo pensato potesse essere utile un parziale accoglimento delle osservazioni dei cittadini». E quindi «di mantenere il corridoio di salvaguardia, cioè valutare la zona come possibile area in cui accogliere un tracciato». Ma tenendo conto che «nelle argomentazioni che supportano queste scelte vengano dati dei gradi di priorità». Di fatto, «quando ci saranno le fasi di accoglimento fino alla possibilità di realizzare la strada», il tratto della parte ovest, quindi verso il Parco, avrà una «spinta» maggiore (una priorità) rispetto a quella est, che va da via Giusti al Sempione.

La posizione del Comune

Sulla questione interviene anche l’assessore all’Urbanistica, Francesco Calò. Che precisa ora: «Confermiamo la volontà di mettere in campo tutte le soluzioni possibili per il tratto prioritario. E se la Provincia dovesse confermare che il primo tratto, quello verso est, non è utile non agiremo per riottenerlo». E aggiunge: «Per dimostrare la coerenza delle scelte fatte, è stato già effettuato un primo passaggio formale con la Provincia – che sta vedendo il suo Ptcp – dove ribadiamo che ci interessa solo il tratto ovest. E visto che la tangenziale è un vincolo sovracomunale, abbiamo comunque inserito le priorità: l’ultima è proprio quella riferita al tracciato est». Proprio domani a Milano si terrà un incontro decisivo tra i nove sindaci del Cuv e i vertici regionali per decidere quali sono le priorità viabilistiche da mettere in atto per migliorare la circolazione attorno a Malpensa. E’ evidente che l’allargamento di via Giusti e la Tangenziale di Somma siano in cima alle opere da fare.

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I macro-temi

Non solo tangenziale, anche altri temi dovranno essere snocciolati nelle varie Commissioni in programma per settembre prima dell’approvazione in consiglio comunale. Come una modifica normativa per «le distanze tra gli edifici». Prima avveniva che «venissero costruiti edifici accessori – tipo box – a confine con altre proprietà, senza particolari impedimenti». Per questo era stato introdotto un accordo formale tra le parti, che ora si chiede di eliminare «perché ritenuto penalizzante». Un altro aspetto riguarda il ripristino di alcune aree di trasformazione, in particolare quelle Fronte Parco. «Il piano adottato ha proposto una serie di riduzioni e i cittadini hanno chiesto la reintroduzione – anche parziale – di queste aree per le loro proprietà con la possibilità di riedificare». A chiudere, il tema dei corridoi ecologici in aree private, nella parte del Piano «che tende a preservarle da future edificazioni», e una serie di richieste puntuali che riguardano piccoli lotti.

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