Brucia la Passera di Sant’Agnese a Somma. Don Basilio: «Ritroviamo l’anima»

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SOMMA LOMBARDO – Di cosa abbiamo bisogno dopo anni di paure, di instabilità, di pandemia? «Di fermarci, contemplare, gustare la poesia, gioire delle cose spirituali e di quelle semplici e nascoste nelle pieghe della vita». All’indomani dell’era Covid, le persone cercano libertà e riscoprono la normalità. Ma le conseguenze sono evidenti. E vanno affrontate. Parte da qui il messaggio del prevosto don Basilio Mascetti, pronunciato durante l’omelia per la patronale di Sant’Agnese (oggi 21 gennaio). Che non è solo rivolto ai giovani, ma a tutta Somma Lombardo: «Abbiamo ripreso a correre all’impazzata, come se non fosse successo nulla. Siamo andati avanti così rapidamente che, ora, dobbiamo sostare e consentire alle nostre di raggiungerci».

Brucia la passera

Somma don Basilio Mascetti

Un mondo che ha ripreso a girare troppo velocemente. È necessario fermarsi un attimo. «Abbiamo bisogno di bellezza, di spiritualità, di interiorità. E di luce». E la luce in realtà c’è: brucia in piazza la Passera, in ricordo del martirio di Sant’Agnese. E porta via il buio degli ultimi anni grazie a un momento che finalmente è stato condiviso da tutta la città, senza le restrizioni. Gli anni che il prevosto ha definito, in chiave negativa, «straordinari». Gli anni del Covid, della guerra in Ucraina, della siccità, del caro bollette. Fattori che portano a una riflessione sulla società, che «si accanisce sul corpo, sul consumo, sul benessere: ci rende eleganti ma volgari, levigati ma inconsistenti, pasciuti ma vuoti. E l’anima è rimasta indietro, persa nel frastuono del nostro tempo, nella rete degli impegni, nel flusso delle cose e degli eventi». Facendo riferimento a un recente rapporto del Censis, don Basilio ha sottolineato l’impressione che questa società «non regredisca né maturi, ma stia lì ferma, intrappolata in una situazione di latenza».

Il messaggio di fede ai giovani

L’invito è di «far emergere una preghiera che nasca dalla gioia, perché amati dal Signore, e che ci porti a scorgere il nostro di modo di aderire al progetto di amore divino». Soprattutto coi tempi che corrono, in cui molti adulti «mostrano indifferenza e lontananza rispetto all’esperienza della fede cristiana». Con ripercussioni sui più giovani. Ed è a loro che si rivolge il prevosto, prendendo spunto da un altro sondaggio Censis da cui è emerso che «il 47% degli adolescenti si dichiara ateo». Un dato che, non nega, «mi ha lasciato sbigottito». E sono proprio i giovani, come mostra il report, la categoria che «esprime un forte bisogno di libertà e di ascolto, che considera l’onestà una delle virtù più grandi, che è molto attenta ai diritti e alla tutela dell’ambiente. Ecco: occorre far intuire loro che la fede in Dio ha a che fare con tutto questo, che il tanto bene presente nel mondo viene dall’amore di Dio per l’umanità e quindi chi vive con questo spirito non è ateo».

L’Agnesino

La festa di Sant’Agnese è anche l’occasione per premiare, come ogni anno, le eccellenze di Somma Lombardo. Quest’anno, la scelta è ricaduta su Paolo Cova per il suo impegno nell’accoglienza e nella gestione degli ucraini in fuga dalla guerra. Le parole del sindaco Stefano Bellaria: «È bello e significativo tornare finalmente celebrare la patronale in piazza e consegnare l’Agnesino d’argento, la massima riconoscenza civica, davanti a tutta la città. Soprattutto dopo due anni difficili. Sarà di auspicio, ci auguriamo, per un 2023 nel segno della speranza e dell’impegno di ciascuno».

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