Somma, che guaio per Spes. Campari è incompatibile

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SOMMA LOMBARDO – L’8 marzo scorso il Comune di Somma Lombardo annunciava ufficialmente che l’assemblea dei soci di Spes – la società municipalizzata che gestisce le farmacie comunali, i cimiteri, la piscina e gli impianti sportivi – aveva nominato Roberto Campari nuovo amministratore unico in sostituzione del dimissionario Andrea Gambini. Un mese dopo si scopre che Campari è inconferibile e che la proprietà – ovvero l’amministrazione comunale – ha nominato un consiglio di amministrazione per tenere l’esponente leghista di Gallarate alla guida della società, ma di fatto senza poteri. Uno stratagemma, insomma, per salvare la faccia davanti alle opposizioni, tenute all’oscuro di quanto avvenuto nell’ultimo mese.

L’inconferibilità di Campari

Campari è inconferibile per l’articolo 7 comma 2 del decreto legislativo numero 39 dell’ 8 aprile 2013, norma secondo la quale un amministratore che ha ricoperto un ruolo simile in un’altra città superiore ai 15mila abitanti non può avere incarichi per i due anni successivi. Il leghista, essendo stato al vertice di Amsc fino allo scorso ottobre (quando gli screzi con il sindaco gallaratese Andrea Cassani sulla mancata riapertura della Moriggia divennero insanabili), non può dunque diventare au di Spes. Cosa si è inventata dunque la maggioranza di centrosinistra per evitare di dare il repentino benservito a Campari? Ha nominato un cda, inserendo al suo interno  Alberto Zanetti e un terzo componente, e poi ha depotenziato Campari, passato da essere au a semplice legale rappresentante senza ruoli operativi.

Trasparenza di facciata

L’uomo scelto per continuare a mantenere i fatturati da record delle farmacie e per aprire il cantiere alle Fattorie Visconti prima della scadenza di mandato, si trova dunque senza poteri. Lo dimostrano le prime determine di Spes che non  portano la firma di Campari bensì di Zanetti, indicato come amministratore delegato. Ma nessuno lo sa. Perché l’organigramma sul sito di Spes non è ancora stato aggiornato (indica ancora Gambini come au) e l’opposizione è stata tagliata fuori da ogni processo decisionale. A confermarlo è il capogruppo della Lega, Alberto Barcaro: «Me ne sono accorto soltanto leggendo i documenti di Spes e ho dovuto fare parecchie telefonate per cercare di capire cosa stava accadendo in Spes.  Ma del resto questo è il centrosinistra che quando eravamo in maggioranza ci chiedeva trasparenza, questo è il centrosinistra che parla da anni di partecipazione. Ormai lo abbiamo capito che sono soltanto parole di facciata».

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