Sos medici negli ospedali di Busto e Gallarate. Ma il concorso per i cardiologi va a vuoto

busto eugenio porfido
Il direttore generale dell'Asst valle Olona Eugenio Porfido

BUSTO ARSIZIO – Medici in fuga dagli ospedali e i concorsi vanno a vuoto. È il corto circuito che stanno vivendo gli ospedali di Busto e Gallarate. Il caso emblematico è quello della cardiologia, che ha ridotto l’attività a Gallarate dopo una serie di addii in reparto. Ma dal concorso non è arrivata nessuna assunzione: i tre candidati idonei hanno rinunciato al posto e si sono accasati altrove.

Riorganizzazioni in corso

Un problema a cui la direzione risponde come può: «Con la riorganizzazione stiamo lavorando per evitare di ridurre l’attività o chiuderla» ammette il direttore generale di ASST Valle Olona Eugenio Porfido. Che rilancia l’appello per «una legge speciale, come per il Covid», come «unica soluzione» all’emergenza medici. L’altro caso di più stretta attualità, quello dell’urologia di Gallarate, è altrettanto significativo: «È uscito un bando di selezione di nuovi specialisti, che confidiamo possano arrivare nei prossimi mesi – ma il reparto non è chiuso, tutti i martedì viene effettuata la day surgery».

Concorsi a raffica

Per il concorso di cardiologia si sono presentati in 12, ne sono risultati idonei tre. «Ma hanno rinunciato perché hanno trovato situazioni più comode» rivela il DG Eugenio Porfido. Ora si spera nel bando per selezionare il nuovo primario di cardiologia, che prenderà il posto dello storico Ivan Caico: qui sono quattro i candidati in lizza, «perché i primari si trovano», e l’auspicio è che il nuovo responsabile possa portare con sé la soluzione al problema, dato che «spesso i nuovi primari vengono seguiti da altri colleghi». Ma la macchina delle assunzioni non si ferma mai all’ASST Valle Olona. È aperto il bando per i primari di ortopedia di Busto e Saronno, ma anche i concorsi per due ortopedici e per 16 anestesisti rianimatori, così come quello per 27 infermieri.

«Serve una legge speciale»

In attesa degli esiti, il quadro che fa il direttore generale è a tinte fosche. E va ben al di là dell’attrattività della sua azienda: «Esiste un imbuto tra i medici che si formano e gli ingressi in specialità, verosimilmente per un errore di programmazione – ribadisce Porfido – ma la crisi peggiorerà, perché la fascia di età che si sta avvicinando al pensionamento e che presto uscirà dal sistema sanitario è ancora più grossa di quella che abbiamo visto negli anni precedenti». Soluzioni? Per il DG ce n’è una sola: «Una legge speciale, che permetta di assumere i medici e formarli all’interno degli ospedali. Anche le borse messe a livello nazionale e regionale non coprono tutto il fabbisogno e produrranno effetti tra cinque anni, nel frattempo sarà sempre più difficile trovare specialisti da assumere». Altre opzioni potrebbero essere gli incentivi per le “sedi disagiate”, sul modello della magistratura, oppure l’allentamento dei «vincoli, che abbiamo solo in Italia, che impongono di assumere solo cittadini europei o che impediscono l’assunzione di pensionati, diversamente dalle strutture convenzionate».

busto arsizio gallarate ospedale medici – MALPENSA24