MILANO – Il codice rosso sarà attivato nello sport per prevenire maltrattamenti e abusi. È questo il cuore del protocollo firmato oggi, mercoledì 11, dalla Procura di Milano, il Coni e la Procura Generale dello sport per tutelare le vittime di violenza. L’annuncio è stato dato stamane a Milano, dal procuratore aggiunto Letizia Mannella.
Arriva in un momento “caldo” per lo sport, il protocollo antiviolenza firmato oggi, con la vicenda ginnastica ritmica sul tavolo e sulle prime pagine dei giornali. Al primo punto ci sarà la sua immediata attivazione, perché vi possano essere collegamenti diretti e scambi di informazioni veloci tra giustizia sportiva e giustizia ordinaria, per “rendere giustizia soprattutto a giovani atleti maltrattati e abusati ma anche agli istruttori ingiustamente accusati”. Il sistema di regole e azione si occuperà di ogni forma di violenza contro la persona, fisica e psicologica, che renderanno le due procure “due facce della stessa medaglia”, come ha specificato il presidente del Coni Malagò.
Flash mob per difendere Emanuela
E proprio oggi, a Desio, alcune ginnaste hanno organizzato un flash mob per difendere Emanuela Maccarani, dt delle “Farfalle” di Desio (Monza), e dell’Accademia Internazionale di Ginnastica Ritmica che le ha rese famose in tutto il mondo, indagata per presunti maltrattamenti sulle giovani atlete, in concorso con una delle sue assistenti, Olga Tishina. L’evento è stato organizzato da alcune atlete e dai loro genitori, e pubblicizzato sui social con tanto di foto delle ginnaste vicine alla loro allenatrice. Striscione bianco con l’hashtag “tutti con Maccarani”, le sostenitrici della dirigente tecnica, deferita anche da Federginnastica, continuano a commentare anche in rete, riunite in fans club. Le indagini, sia della Procura Federale che di quella di Monza, proseguono. Dopo il sequestro dei telefonini, è emerso anche quello degli appunti dell’allenatrice, dove sarebbero state segnate le variazioni di peso delle ginnaste.
