L’ultimo capolavoro di Čajkovskij chiude la Stagione musicale comunale di Varese

VARESE – Che nella meravigliosa musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij ci sia un’inconfondibile poetica della melodia, è cosa nota. I suoi temi sono unici e indimenticabili e le sue sinfonie liberano a tratti delle vere e proprie ondate oceaniche di suoni e armonie. Proprio al compositore russo è dedicato l’ultimo concerto della rassegna concertistica Stagione musicale comunale di Varese, in programma per mercoledì 19 aprile, alle 20.30, nella basilica di San Vittore a Varese.

L’ultimo capolavoro

Sul palco ci sarà l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano, diretta dal maestro Pietro Mianiti per il concerto “I 130 anni della Sesta sinfonia di Čajkovskij”. L’ultimo capolavoro di Pëtr Il’ič Čajkovskij La Sesta e ultima sinfonia del compositore russo accoglie ed enfatizza tutto questo portando con sé il mito di essere l’ultima sinfonia e l’ultima pagina scritta dal grande compositore russo poco prima della morte, avvenuta per altro in circostanze mai del tutto chiarite.

La storia della Sesta

I primi abbozzi risalgono al febbraio 1893 e l’orchestrazione fu portata a termine entro agosto dello stesso anno: a ottobre, dopo una prima lettura privata con gli studenti del Conservatorio di Mosca e la successiva esecuzione a porte chiuse dell’orchestra formata dagli allievi moscoviti, diretti dal direttore della scuola Vasilij Il’ič Safonov, Čajkovskij stesso diresse la prima assoluta nella Sala delle riunioni dei nobili a San Pietroburgo con un successo sostanzialmente solo di stima. Due giorni dopo spedì la partitura al proprio editore per la pubblicazione, che avvenne nel 1894 con il titolo «Patetica», suggerito, forse, dal fratello Modest, il giorno dopo la prima, anche se inizialmente il suggerimento era stato per «Tragica» che non piaceva al musicista.

Tuttavia, il titolo fu depennato da Čajkovskij e rimase solo per decisione postuma dell’editore. La sinfonia venne eseguita pubblicamente una seconda volta dopo la morte del musicista (25 ottobre 1893, secondo il calendario russo): la serata, di fatto, fu una vera e propria commemorazione e il successo fu clamoroso. La sinfonia è suddivisa nei classici quattro movimenti. L’ordine però è inusuale: al secondo posto c’è il movimento in forma di scherzo (una soluzione già adottata da Beethoven e da Schumann, oltre che dallo stesso Čajkovskij nella “Sinfonia Manfred”). La novità vera e propria consiste nell’aver invertito l’ordine degli ultimi due movimenti terminando l’opera, per la prima volta nella storia della sinfonia, con un tempo lento.

Prevendita biglietti

Costo del biglietto intero: 25 euro Biglietto per gruppi di almeno 10 persone (scuole, associazioni culturali, corali varesine): 15 euro, con prenotazione obbligatoria entro e non oltre cinque giorni dal concerto richiesto. Per maggiori informazioni: https://stagionemusicale.it info@stagionemusicale.it

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