“Stai sereno, Antonelli”. Tra Librandi e il sindaco di Busto è lite senza fine

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Emanuele Antonelli e Gianfranco Librandi

BUSTO ARSIZIO – “Stai sereno, Antonelli”. Di antipatie personali vive la politica. Anzi, più che la sostanza a far la differenza a volte sono i rapporti tra le persone, com’è normale che accada anche nella quotidianità quando non ci si prende. Figurarsi tra coloro che gareggiano tra appartenenze, poltrone, leadership e scorrettezze d’istituto che neanche nei cortili della Teresa e della Mabilia. Sorprendersi? Ma va là. Come nel caso delle intemerate, meglio, come nel caso degli attacchi d’ira di Emanuele Antonelli, presidente della provincia di Varese e sindaco di Busto Arsizio, nei confronti di Gianfranco Librandi, imprenditore di successo, politico così e così, super finanziatore di partiti e di fondazioni collaterali ai partiti, mentore di candidati alle elezioni che non sempre riescono nell’impresa.

Librandi, ad esempio, ha messo in campo Gigi Farioli, predecessore di Antonelli che, alle ultime amministrative, auspice proprio il “Libra”, ha cercato di far democraticamente le scarpe all’attuale primo cittadino. Da allora, quando parla Librandi, ad Antonelli salta la mosca al naso. E sono bastonate. E’ successo ancora tra ieri, venerdì 9 dicembre, e oggi, sabato, con La Prealpina. Il giornale varesino ha pubblicato una paginata con l’intervista all’imprenditore di Saronno, sconfitto di misura alle politiche di settembre. Commenti, aspettative, sogni, cadute , vittorie e giudizi. Tutto nelle regole del buon giornalismo con la firma nientemeno che del direttore della “Prealpa”, Silvestro Pascarella. Insomma, il massimo livello dello storico foglio di viale Tamagno, forse per dare più autorevolezza all’articolo.

Proprio i giudizi sul centrodestra e su Giorgia Meloni (“Ha molta buona volontà ma ancora non ha esperienza”) hanno fatto incazzare Antonelli. Che oggi, sempre a firma di Pascarella, rilascia dichiarazioni al vetriolo in replica a Librandi: “Ogni cosa che fa la sbaglia. E non so dire quanti partiti ha cambiato” bercia il sindaco gettando veleno sul suo antagonista. Che in verità, nell’intervista di venerdì non ha parlato né di Busto né di Farioli né di Antonelli. Ha detto ciò che pensava in generale, come ha sempre fatto anche in Tv, con rime colorite ma nulla di offensivo. E allora? Boh.

E non è neanche la prima volta. Ad aprile, in una intervista raccolta dal nostro Andrea Aliverti per Malpensa24, Antonelli aveva tuonato contro L’Italia c’è, uno dei tanti partitelli inventati da Librandi, al quale ha aderito Farioli. “Tutta fuffa” le parole tranchant del sindaco. Perché? Soltanto rancore per la scelta di contrapporsi a lui alle elezioni comunali? O c’è qualcosa che ci sfugge, che non sappiamo? Certo, Gianfranco Librandi non è uno che si mette al riparo dalle polemiche. Ha spesso cambiato casacca (da Forza Italia al Pd) e quando appare in televisione sono contumelie e non solo. Ma nel caso in questione non ha affatto tracimato.

Nemmeno Antonelli è uno che si tira indietro quando c’è da litigare. In alcuni casi l’ha creata lui, la lite. O lo si prende così o, come dice chi la sa lunga, lo si scotomizza. Cioè, lo si ignora. Un po’ come ha cercato di fare Librandi che su Twitter risponde al sindaco in due righe, ricordandogli invece i successi politici che ha ottenuto negli anni: dalle vittorie di Varese al fianco di Davide Galimberti a quelle milanesi con Beppe Sala. Per concludere renzianamente: “Stai sereno, Antonelli”. Invito che per qualcuno si è rivelato un disastro.

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