Varese in crisi, il presidente non si nasconde: “In estate abbiamo sbagliato”

CittàdiVarese penalizzazione Amirante
Stefano Amirante, presidente del CIttà di Varese

Il Varese è in crisi nera e il presidente Stefano Amirante ci ha messo la faccia spiegando da dove nasca il momento buio della squadra. Una crisi che ha radici lontane qualche mese, delle cui scelte il dirigente biancorosso si è assunto ogni responsabilità. “Ho spiegato la scelta di confermare il blocco della scorsa stagione. Ho spiegato le cose dicendo che “vogliamo vincere ma questo non vuol dire che vinceremo”. Questa estate quando abbiamo parlato con i giocatori sapevamo che c’erano da fare degli interventi: ci mancava un attaccante che facesse gol e l’abbiamo trovato con Ferrario e ci mancava un difensore e la scorsa stagione avevamo tanti centrocampisti. La conferma di Porro era legata al gruppo, ho sbagliato nel credere questo gruppo avesse la forza mentale per vincere assieme all’allenatore che era una parte importante del gruppo. Questa scelta del gruppo è stata condivisa con Porro. Mecca in estate l’avevo contattato ma aspettava una proposta dalla Serie C e poi ha scelto il Fanfulla. Porro era troppo all’interno del gruppo, quando era arrivato l’anno scorso aveva sgonfiato la tensione all’interno del gruppo; la scelta di De Paola è stata fatta con un allenatore alla vecchia maniera”. Oggi mister De Paola non è in discussione. Questo almeno trapela. Il presidente ha spiegato anche le situazioni legate ai provvedimenti di Mapelli e Disabato fuori dal progetto sportivo. “La scelta di Disabato e Mapelli – dice Amirante – fuori rosa è una scelta legata ai risultati. Nel momento in cui certi risultati non sono arrivati abbiamo cercato di capire cosa fare; quando le cose vanno bene i soggetti principali diventano eroi, quando le cose vanno male bisogna fare delle scelte. Ho parlato con tutta la squadra dopo la sconfitta con il Sona e le risposte ricevute dal gruppo forte della squadra denotavano una poca consapevolezza della gravità della situazione. Dopo il confronto con la guida tecnica, allenatore e chi si occupa del mercato, abbiamo deciso di fare una scelta forte: l’unico modo per dare un segnale chiaro al gruppo abbiamo pensato di escludere dalla parte tecnico-tattico Disabato che non è stato messo in castigo o trattato male. Gli ho spiegato i motivi della scelta che erano tre: tutela del gruppo, far conoscere a tutte le società che era libero prendendoci noi una responsabilità nel suo interesse, ed evitare che i tifosi potessero prendersela con i giocatori. Inizialmente – ha chiosato – la scelta era solo su Disabato poi abbiamo aggiunto Mapelli che nei giorni successivi era diventata una situazione simile e abbiamo fatto la medesima scelta, dandogli le stesse opportunità a partire dal nulla osta per gli allenamenti in altre società. In queste scelte non c’era nessun motivo disciplinare e nessuna mancanza di rispetto verso i giocatori”.

Stefano Amirante Varese-malpensa24