Sull’ospedale unico Gallarate è stata tagliata fuori

margherita silvestrini

Non ci fidiamo ciecamente di Regione Lombardia. La Commissione che si è riunita ieri sera sull’Ospedale Unico ha dato uno spettacolo inammissibile: il dibattito su un tema di rilevanza enorme per due grandi città e un territorio è stato condotto nella non conoscenza dei presupposti e, dalle risposte fornite, emerge addirittura che l’accelerazione richiesta sulla deroga al dibattito pubblico relativa all’opera non fosse neppure necessaria.

Non è forse il caso di studiare meglio quanto viene proposto e richiesto, l’argomento della salute non può essere affrontato affidandosi fideisticamente a quanto la Regione ci chiede. La sollecitazione che è arrivata per accelerare sull’Ospedale unico è stata intempestiva: sono stati sbagliati i tempi e i modi. Per salvaguardare la salute del territorio bisogna partire da oggi, da quello che la pandemia ci ha insegnato, dalle tante criticità emerse e da una rivisitazione profonda della risposta sanitaria territoriale.

Parlare di un ospedale nuovo quando è in corso la riforma della legge regionale è incongruente. Una struttura di eccellenza non può prescindere dalla rivisitazione delle scelte sanitarie territoriali. Abbiamo imparato a nostre spese quanto sia inefficace e fallimentare una politica sanitaria ospedalecentrica e quanto sia indispensabile coniugare strutture efficienti e tecnologicamente avanzate con risposte territoriali diffuse, diversificate e qualitativamente valide.

Dobbiamo salvaguardare la salute di tutti e in ogni momento e come amministratori abbiamo la responsabilità di chiedere per il nostro territorio certezze, chiarimenti e risposte congruenti ai bisogni sanitari delle nostre comunità. Ecco, sì vogliamo entrare nel merito, vogliamo tutelare il valore del posto letto perchè l’emergenza sanitaria ci ha insegnato che ha un valore anche se la tecnologia progredisce e si riducono i tempi di degenza, vogliamo approfondire, studiare, confrontarci non firmiamo una cambiale in bianco perchè ce lo dice Regione Lombardia. Siamo stati eletti per rappresentare i gallaratesi e cerchiamo nei limiti delle nostre capacità di farlo nel modo migliore perciò votiamo ciò che è utile per la nostra città, non voteremo, come è avvenuto a Busto, solo perché la regione ce lo ha chiesto.

Sindaco Antonelli non siamo tecnici, ma siamo chiamati a esprimere il nostro voto con consapevolezza e noi gli atti li leggiamo. Forse avrebbe dovuto leggerli anche lei prima di correre ad approvare l’atto di deroga sull’ospedale nuovo. Magari oggi saremmo a discutere di quale ospedale il nostro territorio ha bisogno e contestualmente di quali strutture territoriali sono necessarie per garantire la migliore sanità possibile alle nostre città. Ieri sera è emerso inoltre un elemento non trascurabile durante la Commissione: il mancato coinvolgimento di Gallarate sulla vicenda del progetto ospedale nuovo. Non abbiamo accesso ai documenti aggiornati e non sono disponibili neppure al sindaco: Gallarate è stata tagliata fuori. Come città vogliamo tornare a essere protagonisti delle scelte che ci riguardano e incidere sulle politiche sanitarie del territorio.

Margherita Silvestrini, candidata sindaco del centro sinistra a Gallarate

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gallarate silvestrini ospedale unico – MALPENSA24