Sumirago, furto in un’azienda agricola: razziati i capretti nella notte

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SUMIRAGO – Furto all’azienda agricola Bertolotti: rubate alcune decine di capretti. Il numero esatto in corso di quantificazione. Il raid scoperto oggi, lunedì 15 aprile, dal proprietario dell’attività di via Campagna nella frazione di Albusciago. L’uomo ha sporto denuncia questa mattina ai carabinieri della stazione di Mornago: il danno è in corso di quantificazione. 

Forse un furto su commissione in vista di Pasqua

I carabinieri stanno ora cercando di ricostruire l’accaduto. Non è chiaro se i capi siano stati rubati “in blocco” questa notte, oppure sottratti con diverse sortite da parte dei ladri. Si parla comunque di una banda: per rubare un numero ingente di capi occorre decisamente più di una persona. Occorre anche un mezzo di trasporto più che adeguato. Oltre ad una certa esperienza nel trattare con gli animali: rubare un capretto non è decisamente così semplice come potrebbe sembrare. Rubarne parecchi rende il furto una vera e propria “operazione”. Chi ha agito era in ogni caso decisamente molto ben attrezzato. Non è escluso che possa essersi trattato di un furto su commissione: con l’avvicinarsi della Pasqua la carne di capretto diventa merce al rialzo, nonostante negli ultimi anni, grazie alle battaglie condotte dagli animalisti, il consumo dell’alimento sia in calo. Chi ha rubato i capretti li ha quasi certamente rivenduti o vivi, per essere poi macellati, oppure già macellati con la carne pronta da mettere in commercio anche se la tracciatura obbligatoria per legge sulle carni di ogni genere potrebbe rendere questa seconda operazione particolarmente rischiosa. Marginale, ma non del tutto esclusa, è la possibilità che a prelevare i capretti, in questo caso per salvarli dalla macellazione, possano essere stati degli attivisti di qualche gruppo animalista: da anni le associazioni amiche degli animali si battono affinché termini l’uccisione di capretti e agnellini in particolare in vista delle festività pasquali. Come detto si tratta però di un’ipotesi estremamente marginale anche perché queste azioni di “liberazione” degli animali vengono quasi sempre rivendicate e a Sumirago non è stato trovato nulla che possa far pensare a un’azione di questo tipo.

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