Il consiglio approva l’acquisizione, primo passo per la piazza di Sumirago

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SUMIRAGO – «Un luogo di incontro e aggregazione, in un punto cruciale per quanto riguarda servizi ed esigenze della comunità». L’area individuata nella frazione capoluogo per diventare la futura piazza di Sumirago«un sito di identità per l’intero territorio comunale» – è stato tra i temi al centro dell’attenzione ieri, mercoledì 29 novembre, nell’ultimo consiglio che ha approvato l’acquisizione dell’immobile in via 25 aprile nonché l’accettazione della donazione da parte di Renzo Luini di un terreno vicino.

L’area del futuro spazio pubblico

«Darà la possibilità di avere uno spazio sociale – Giuseppe Pasolini, assessore all’Urbanistica, ha illustrato i particolari dell’operazione – dal 2011 le amministrazioni comunali non hanno dimostrato una particolare attenzione per le infrastrutture secondarie; il centro sportivo è stato l’unico individuato come tale e niente di più, non sono state compiute scelte specifiche. E anche la presenza di aree libere per l’edificazione non ha portato a nulla. Nel nostro caso quella centrale che si trova adiacente al parcheggio di via 25 aprile non solo si presta a opere per un uso pubblico ma, in virtù della sua conformazione, aprirebbe anche la strada per partecipare a bandi nazionali di rigenerazione urbana, permettendo così interventi importanti».
L’ammontare per il passaggio di proprietà della sua parte verso nord, costituita da fabbricati e relative pertinenze, è di 80mila euro: «Al momento non c’è un progetto specifico, bensì idee progettuali: l’acquisizione è il primo passo». Come ha però risposto il sindaco Yvonne Beccegato alla richiesta di ulteriori precisazioni da parte di Stefano Romano, capogruppo di Meloni-Noi Per Sumirago, l’amministrazione comunale si è già espressa più volte per una destinazione a piazza del luogo in questione.
Il successivo punto all’ordine del giorno ha visto l’approvazione unanime (nel precedente c’è stata l’«astensione, ma di fiducia» da parte di Romano) per l’accettazione anche della parte sud dell’area, oggetto di donazione al Comune. «Si presenta priva di vincoli e l’edificio presente non ha un importante valore storico – ha spiegato ancora Pasolini – ora la prospettiva è di aderire al primo bando disponibile per la rigenerazione urbana e nel contempo dare il via a concorsi preliminari di progettazione».

I danni del maltempo su palestra e scuole

I danni arrecati dal maltempo sono stati un tema che è emerso più volte nel corso della seduta, a partire dalle infiltrazioni d’acqua piovana nella palestra, oggetto di un’interrogazione da parte di Meloni-Noi Per Sumirago. Come ha ricordato Fortunato Denti, assessore al Patrimonio, finora i costi di riparazione sono sempre ricaduti sulla ditta affidataria, con l’ipotesi di una sostituzione, riguardo all’impianto fotovoltaico, con pannelli coibentati. Come ha però sottolineato il sindaco, la struttura sportiva «non è stata certo trascurata dalle amministrazioni precedenti, che le hanno destinato una totale di 250mila euro. Certo, ci sono ancora difficoltà ma non paragonabili a quando negli anni scorsi l’acqua veniva giù a secchiate».
La questione è tornata alla luce al momento della presentazione del piano di diritto allo studio da parte dell’assessore Mara Gorini, con l’intervento di Silvana Giamberini, capogruppo di Viviamo Sumirago sullo stato dei tetti delle scuole: «Mentre nel caso della secondaria è in preparazione un grosso progetto, nel caso della primaria è già stato affidato il lavoro all’impresa edilizia e sono stati ordinati i materiali», ha informato Denti. «All’orizzonte ci sono lastre coibentate per un efficientamento energetico e l’ammodernamento dei sensori termici, anche se ora le ditte costruttrici fanno fatica a soddisfare le richieste».
Le riparazioni dei tetti delle scuole sono stati, insieme agli interventi educativi ad personam, tra le variazioni di bilancio adottate con delibere d’urgenza questo autunno, per cui il vicesindaco Mauro Croci ha chiesto l’approvazione del consiglio; illustrando le altre previste prima del termine ultimo del 30 novembre ha reso noto che verosimilmente i consumi energetici del Comune ammonteranno a 110mila euro, «la metà di quello che abbiamo pagato per nove anni».

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