Malpensa, sostenibilità è progresso nel rispetto dell’ambiente

casorate poli

Sostenibilità non è una parola vuota.
L’europarlamentare Tovaglieri afferma che “sviluppo chiama sostenibilità”. In un discorso puramente teorico il tema sviluppato potrebbe essere accettabile, ma calato nella realtà dei paesi che vivono attorno al sedime della Malpensa perde credibilità.

L’europarlamentare dovrebbe spiegare come sia possibile uno sviluppo sostenibile quando verranno abbattute piante per una superficie di 12,5 kmq, come sia garantita la salute degli abitanti nei dintorni dell’aeroporto, come sia possibile sopportare il rumore di aeromobili in decollo che va al di sopra della soglia di tolleranza, se poi si studia attentamente l’allegato con le indicazioni di frequenza dei decolli e di atterraggi se ne deduce che il rumore sarà continuo; si informi poi sulla numerosità dei casi di tumore ai polmoni.

Ormai è stato scientificamente dimostrata la correlazione tra inquinamento atmosferico e numeri di contagio da Covid 19.

L’europarlamentare dovrebbe rileggere il documento chiamato “Agenda 21”  uno dei documenti adottati dalla Conferenza Onu su Ambiente e Sviluppo tenutasi nel giugno 1992 a Rio de Janeiro, e costituisce il programma di azione che Stati, Governi, Ong e settori privati devono seguire in materia di ambiente e sviluppo per il XXI secolo.
In merito alla sostenibilità ambientale, va menzionato il Capitolo 28 intitolato “Iniziative delle amministrazioni locali di supporto all’Agenda 21”, al cui interno si riconosce il ruolo decisivo delle comunità locali nell’attuare politiche di sviluppo sostenibile.

Il punto di partenza è semplice: oltre il 45% della popolazione mondiale vive in contesti urbani, percentuale destinata a crescere fino al 63% nel 2030, questo vuol dire che l’impegno nei confronti di uno sviluppo sostenibile non può partire dallo Stato Centrale, ma deve partire a livello locale, nel nostro caso regione, provincia, comune.

Cosa significa sostenibilità ambientale, economica e sociale? La definizione ufficiale di sostenibilità, più precisamente di sviluppo sostenibile, è stata fornita nel 1987 con il Rapporto Brundtland stilato dalla Wced, Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo istituita dalle Nazioni Unite:
«Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità di generazioni future di soddisfare i propri».

In altre parole, sviluppo sostenibile è inseguire il miglioramento economico e il progresso sociale nel completo rispetto dell’ambiente che ci circonda e delle sue risorse, al fine di permettere anche alle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. La sostenibilità deve essere un obiettivo comune volto al perseguimento di una crescita economica che migliori la qualità della vita di ognuno di noi nel rispetto completo dell’ecosistema.

Il concetto di sostenibilità si compone di tre elementi distintivi: economia, uguaglianza, ambiente.
Quindi, è possibile parlare di sostenibilità solo quando si riescono a far funzionare simultaneamente questi tre elementi; perciò proteggendo l’ambiente, promuovendo l’uguaglianza e preservando la crescita economica e lo sviluppo.

La sostenibilità e lo sviluppo sostenibile sono legati a una nuova idea di benessere che tiene conto della qualità della vita delle persone e ruota intorno a tre componenti, ovvero sostenibilità ambientale: responsabilità nell’utilizzo delle risorse; sostenibilità economica: capacità di generare reddito e lavoro; sostenibilità sociale: sicurezza, salute, giustizia e ricchezza.

Pertanto l’europarlamentare venga a vedere le condizioni di vita dei casoratesi e incontrarli per discutere con coloro che sopportano disagi e con gli azionisti di Sea.

Gianluigi Poli
(Casorate Aperta)

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