Tamponi a Malpensa solo per lombardi e stranieri. E’ polemica tra i passeggeri

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MALPENSAPrimo giorno di tamponi a Malpensa. Un traguardo importante, atteso da tanti. Ma contestato da tantissimi. A cosa sono stati dovuti i tre giorni di ritardo rispetto all’aeroporto romano di Fiumicino? «La nostra attenzione è stata sul territorio, non sugli aeroporti», risponde Marco Trivelli, direttore generale della sanità lombarda. Eppure le polemiche non mancano, a partire dal fatto che la priorità dei test andrà a stranieri e residenti in Lombardia, escludendo quindi molti degli italiani che volano su Malpensa.

Oggi i primi 800 test

Dopo il test di ieri si parte oggi, giovedì 20 agosto, con i tamponi sui passeggeri che atterrano a Malpensa e provengono dai quattro stati considerati a rischio: Spagna, Grecia, Croazia e Malta. «Chiediamo la massima collaborazione dei cittadini», esordisce il responsabile del Comitato di Sorveglianza Covid Marco Magrini. «Il processo è molto semplice: basterà registrarsi sul sito della Sea, fornendo tutti i dati, e all’arrivo presentare il biglietto e sottoporsi al tampone. Lavoreremo dalle 9 alle 17.30, con l’obiettivo di testare chiunque abbia fatto la prenotazione e fornire i risultati entro 24/48 ore». Nella giornata di oggi il team di Ats Insubria, Sea e Regione Lombardia conta di fare circa 800 tamponi, grazie agli infermieri e personale sanitario forniti dalla Asst Valle Olona. Il direttore generale, Eugenio Porfido era infatti presente all’inaugurazione. Inoltre, le prenotazioni per i prossimi tre giorni sono già arrivate a 1000. 

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Possiamo intercettare il 100% dei casi

Il nodo centrale della questione è però il ritardo con il quale l’aeroporto di Malpensa è partito con i test. «Un ritardo minimo», sostiene Trivelli. Che poi ironizza: «Forse a Roma l’ordinanza governativa è arrivata prima». Alla battuta del direttore seguono poi i suoi complimenti per il team della capitale e le spiegazioni delle scelte di Regione Lombardia, che si è concentrata sul territorio, più che sugli aeroporti. «Non possiamo pensare di intercettare tutti i casi qui a Malpensa, sarebbe impossibile. Ecco perché cerchiamo di far capire alle persone che devono segnalarsi alle proprie Ats e fare il test sul territorio. Noi puntiamo alla sostanza e vi diamo una garanzia – promette il direttore generale – se tutti collaborano, intercetteremo il 100% dei casi». E in risposta alle accuse di Gallera verso l’Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera), risponde la direttrice Barbra Bucci: «Le polemiche non hanno posto, la scelta della Regione, molto sensata, è stata quella di concentrarsi a livello diffuso, e ora siamo pronti a partire anche in aeroporto».

Test solo per stranieri e lombardi

Le discussioni sui ritardi non sono però gli unici battibecchi della giornata. Infatti, i tamponi sono previsti solamente per gli stranieri e i residenti in Lombardia, o per chi prevede di restarvi per più di 4 giorni. Decisione che ha provocato qualche malumore nel primo giorno di tamponi tra alcuni passeggeri piemontesi, ai quali è stata negata la possibilità di fare il test. «Dato il numero elevato di sbarchi non possiamo trattarli tutti», si giustifica il direttore sanitario di Ats Insubria, Giuseppe Catanoso. «In questo momento daremo la priorità agli stranieri, i più difficili da tracciare e quindi potenzialmente e inconsapevolmente portatori del virus, e ai lombardi. Ma ciò non significa che in caso di maggiore disponibilità di spazi e risorse non potremo testare anche gli altri».

Modalità macchinose e passeggeri esclusi

Si apre così il primo round di test molecolari nell’aeroporto del Varesotto. Con passeggeri soddisfatti della celerità del processo e altri più critici sul processo di prenotazione. Alcuni, infatti, lamentano la difficoltà nell’iscriversi al sito di Sea, a causa dei continui rimandi a link e pagine differenti. I più infastiditi sono però coloro che non risiedono in Regione Lombardia, poiché non è stato permesso loro di sottoporsi al test.

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