Tamponi a Malpensa, l’infettivologo Galli: «Impietoso il confronto con Fiumicino»

Tamponi Malpensa infettivologo Galli

MALPENSA – A Roma i tamponi, a Milano no. A Fiumicino i passeggeri di rientro dai Paesi a rischio si mettono in fila per essere sottoposti al test diagnostico, mentre a Malpensa le nuove disposizioni in materia di tamponi in aeroporto ancora non sono entrate in funzione. «Il confronto è impietoso»,  dice l’infettivologo Massimo Galli all’Adnkronos Salute, primario dell’ospedale Sacco di Milano.

Critiche da Pd e Stelle

L’aeroporto d Roma ha già allestito aree dedicate, mentre a Malpensa e negli altri scali lombardi le postazioni mobili per effettuare i tamponi rapidi entreranno in funzione non prima di metà settimana. Sea, società di gestione degli scali milanesi, ha già indicato un’area idonea per effettuare i test per chi rientra da Spagna, Grecia, Malta, ma poi spetta alle autorità sanitaria attrezzarle. «Ancora una volta la Regione Lombardia parrebbe impreparata nella gestione dell’emergenza Covid-19 e nel recepire le direttive del Ministero della Salute», attacca Massimo De Rosa, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Lombardia. «Com’è possibile che a Malpensa non siano state preparate le postazioni di screening per gli arrivi dai Paesi a rischio? Perché le Ats sono chiuse e i cittadini non sanno dove sbattere la testa? Sembra un film già visto: il Ministero manda le circolari e le ordinanze e le Regioni, che hanno le strutture adeguate e il dovere di agire per la tutela della salute, dovrebbero adoperarsi per l’accoglienza dei propri cittadini, eppure, anche questa volta qualcosa non funziona. A Malpensa e Orio al Serio, non viene fatto alcun screening e stiamo parlando degli aeroporti più importanti d’Italia. La Grecia ha attivato i controlli anche agli arrivi e la grande eccellenza lombarda non ha ancora attivato nulla. Anche a Fiumicino i controlli sono già attivi, mentre qui pare si dovrà attendere fino a metà settimana».
Rincara la dose la deputata del Pd, Lia Quartapelle, che twitta: «Ancora una volta è più organizzato il Lazio di Nicola Zingaretti rispetto alla Lombardia governata dalla Lega. Non è possibile che la Regione che ha avuto più morti sia ancora così impreparata ad affrontare le nuove fasi dell’emergenza».

Lo scaricabarile sull’Usmaf

In Lombardia intanto ricomincia lo scaricabarile sulle responsabilità che dovrebbero essere di Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) e quindi del Ministero della Salute. Ma il consigliere regionale del M5S Marco Fumagalli non ci sta: «Risulta evidente a tutti che Usmaf non ha le risorse per poter attivare uno screening di questo tipo. Del resto, il dg di Regione Lombardia ha dichiarato che ‘è Ferragosto per tutti’. Peccato che lo stato di emergenza sia stato prorogato fino al 15 di ottobre e quindi una unità di crisi in Regione Lombardia doveva essere ben attiva e pronta al coordinamento con Usmaf e Sea, oltre ad avere i kit già pronti».

Tamponi per i rientri dall’estero, si pensa a postazione vicino a Malpensa

Tamponi Malpensa infettivologo Galli – MALPENSA24