«Test sierologici per tutti i lavoratori di Malpensa»

Test sierologici lavoratori Malpensa

Nelle prossime settimane si potrà immaginare la ripresa a pieno delle attività in Lombardia. Ma ancora più difficile sarà ipotizzare quando ci sarà una ripresa delle attività negli scali aeroportuali Milanesi per il traffico passeggeri.

C’è chi però sta già incominciando a tirare conclusioni su questa prima fase della lotta al covid 19, accostando addirittura quanto fatto da Sea alle iniziative intraprese dalla Ferrari nel territorio emiliano.

Indubbiamente si deve riconoscere ai vertici Sea una serie di lungimiranti iniziative come la scelta di attivare la cassa integrazione straordinaria, il lavoro a casa per centinaia di dipendenti ed il monitoraggio della situazione sanitaria che ha permesso, al momento, di limitare la pandemia.

Ricordiamoci però anche la grave sottovalutazione ed il mancato controllo delle imprese edili che hanno continuato ad operare a Linate mentre era chiusa, la scelta, determinata da esigenze economiche, di chiudere il T1 molto più vasto per tenere aperto il piccolo T2 o le continue segnalazioni sulla situazione sanitaria al Cargo, mai prese in considerazione dal gestore aeroportuale.

Ma più che sulle cose fatte, è sulle cose da fare che vorremmo vedere la Sea all’avanguardia nelle prossime settimane, incominciando, come hanno fatto i dirigenti della Ferrari, con la diminuzione dei loro emolumenti.

L’insegnamento che dobbiamo trarre dalla situazione è certamente quella che non ci possono essere atteggiamenti individuali, ma tutti ci dobbiamo attenere a delle precise regole; questo ancora di più negli scali aeroportuali, dove operano decine di aziende con centinaia di lavoratori a contatto tra loro, e dove gravitano migliaia di altre persone. Non ci può essere qualcuno che “a casa sua fa quello che vuole”, ma ci devono essere regole e comportamenti validi ed esigibili per tutti i lavoratori di Malpensa e Linate.

Si deve procedere velocemente ai test sierologici per tutti i lavoratori, tutti debbono rispettare l’utilizzo di mascherine e dei guanti e ci deve essere il divieto di assembramenti, così come, in tutte le postazioni lavorative a contatto con il pubblico, devono essere predisposti divisori e sanificazioni periodiche. Le stesse norme devono riguardare anche passeggeri e operatori esterni al cargo, con la misurazione della temperatura corporea a tutti ed il divieto di accesso a chi non in regola.

La Sea, in quanto gestore aeroportuale, con i mezzi economici che sicuramente ha, non li può spendere in sedili in pelle per le poltroncine di Linate o per scatole di cioccolatini da inviare ai propri dipendenti.

Per ridare fiducia a cittadini e lavoratori, deve mettere in sicurezza da coronavirus gli scali milanesi, allentando anche i prezzi da monopolio sulle attività che presta e deve rendere trasparenti e pubblici i dati sull’inquinamento acustico e ambientale.

Renzo Canavesi
(Cub Trasporti Lombardia)

Test sierologici lavoratori Malpensa – MALPENSA24