La Traviata di Verdi ai tempi del liberty per il Varese Estense Festival Menotti

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Al centro la regista Serena Nardi, a sinistra il tenore Danilo Formaggia e a destra il soprano Renata Campanella

VARESEUna Traviata varesina, ambientata negli anni ’20 del Novecento, quando la città fioriva con il liberty. L’opera lirica, rinviata lo scorso 30 giugno causa maltempo, andrà in scena venerdì 25 agosto nell’ambito del Varese Estense Festival Menotti. La regista Serena Nardi ha presentato l’appuntamento in occasione dell’ultimo aperitivo alpino letterario che si è svolto durante la Festa della Montagna promossa dagli Alpini (che si chiude oggi, nel giorno di Ferragosto).

Traviata varesina

Ad intervistare la fondatrice e direttrice del festival è stato Sergio Rossi, nella serata di lunedì 14 agosto. Sullo sfondo il Grand Hotel del Campo dei Fiori, proprio uno degli esempi principali del liberty varesino. Un periodo in cui la città giardino era un importante e vivace centro di villeggiatura, tanto che lo stesso autore della Traviata, Giuseppe Verdi, soggiornò al Grand Hotel Excelsior, l’attuale Villa Recalcati. E proprio negli anni ’20 è ambientata la Traviata varesina. «C’era tutto un movimento turistico che ha portato alla costruzione dell’albergo Campo dei Fiori e al fiorire di tanti edifici con le ville dei milanesi – osserva Serena Nardi – un’epoca in cui Varese poteva essere una piccola Parigi, che è dove inizia l’ambientazione dell’opera».

Un balzo in avanti

La Traviata del Varese Estense Festival Menotti fa dunque un balzo in avanti, in quegli anni ’20 che videro la nascita delle avanguardie storiche e artistiche. «Verdi è un avanguardista in tante cose – continua Nardi – intanto perché affronta il tema di una donna del popolo, tanto che questa è la trilogia popolare insieme al Rigoletto e al Trovatore, e non parla più di sovrani e re. Mi interessa collocarla in un’epoca in cui si è fatto un passo avanti, cioè quello delle avanguardie, perché secondo me la Traviata fa un passo avanti nell’attenzione che un autore dà a un tema socialmente rilevante, che è quello da una parte della condizione delle donne prostitute dell’epoca e dall’altra il bigottismo e la morale che ancora tarpava le ali ad una cosa semplice e naturale, cioè l’amore tra due persone. Mi sembrava interessante portarlo avanti e collocarlo in epoca in cui Virginia Woolf pubblica “Una stanza tutta per sé” nel ’29, una delle prime opere che fa sì che le donne prendano consapevolezza di se stesse e del loro ruolo. Mi piaceva l’idea di provare a collocare la storia della Traviata, che è avanti, in un’epoca in cui siamo andati avanti».

I protagonisti

È di Serena Nardi la regia della Traviata che sarà messa in scena a Varese, con l’Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane diretta da Stefano Giaroli e il Coro dell’Opera di Parma diretto dal maestro Emiliano Esposito. A dare voce a Violetta Valéry sarà Renata Campanella, mentre Danilo Formaggia interpreterà il ruolo di Alfredo Germont e Marzio Giossi quello di Germont. Le scenografie sono di Gabriele Sassi e costumi di Artemio Cabassi. L’appuntamento è per le 21 di venerdì 25 agosto ai Giardini Estensi di Varese (per informazioni organizzazione@teatrogiornidispari.it – 327 7968987).

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