«Treni come carri bestiame»: i pendolari di Busto tornano a protestare

BUSTO ARSIZIO – «Treno delle 18.35 da Garibaldi singolo. Effetto carro bestiame». Quando un’immagine vale più di mille parole. È quella che una pendolare di Busto ha fatto circolare in rete, sulle bacheche social del Comitato Pendolari Trenord Busto Arsizio, per testimoniare le condizioni in cui viaggia chi deve ritornare da Milano al termine di una giornata di lavoro. Che poi spesso sono le stesse di quando si va a Milano al mattino con i treni più gettonati, quelli tra le 7 e le 9. Basta una soppressione («stanno tornando ad essere più frequenti» denunciano i pendolari) per creare un effetto domino di caos e sovraffollamenti.

Gli assembramenti

Niente di nuovo dopo due anni di pandemia. Lo smart working e la Dad sono ormai per molti un ricordo, e i treni tornano ad una normalità fatta di sovraffollamenti. E il Comitato Pendolari torna ad alzare la voce, contro le composizioni singole dei treni sulle linee del Malpensa Express, tra Busto Nord e Milano (Cadorna e Centrale): poche carrozze, non in grado di accogliere tutti i pendolari, che tendono a trasformarsi in «carri bestiame» con gli utenti accalcati. Ma se rispetto ad un anno fa il rischio di contagio da assembramento sembra quasi dimenticato, il problema rimane. E “chiama” una nuova protesta.

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