GALLARATE – Diventa un libro la vicenda della gallaratese Federica Fedele (nelle foto in questa pagina), fondatrice e presidente dell’associazione “Vincere la trombosi” e ambasciatrice mondiale del World Thrombosis Day, la campagna internazionale contro la tromboembolia venosa. Malattia di cui ha sofferto lei stessa e che è diventata una sorta di sua missione nella vita contribuire a prevenire e curare.
“Da Vasco alla vascolare. La mia vita con la May-Thurner” è un libro autoprodotto dall’autrice. «C’è tutta la mia storia – spiega – dalla mia vita prima, da persona normale con una famiglia e un lavoro, alla seconda, quando sono cambiata proprio come persona, in meglio. Non è una tragedia greca su una malattia, ma una storia vissuta di rinascita, che racconta come una brutta situazione può essere trampolino e punto di partenza. Un capitolo intero è dedicato al “mio” chirurgo, il primo che capì il vero problema e mi disse come curarlo, con successo. C’è anche un piccolo prontuario tecnico finale sulla patologia, come prevenirla e curarla, scritto con la collaborazione di chirurghi vascolari e ingegneri biomedici».
Un libro autoprodotto e prenotabile on line
Nelle intenzioni di Federica, il libro – prenotabile via Facebook, Instagram (davascoallavascolare) e e-mail (federicafedele.ff@gmail.com); i primi 500 riceveranno anche una sorpresa regalo fino a esaurimento scorte – dovrà servire a diffondere la conoscenza di una malattia rara e poco nota, ma curabile se diagnosticata esattamente. «Grazie all’associazione e alla mia testimonianza, sono riuscita ad aiutare un centinaio di persone che cercavano una risposta alla patologia. C’è chi l’ha trovata sulla nostra pagina web e leggendo le testimonianze riportate, quella mia e non solo, perché ogni storia è differente dalle altre».
“Testimonial” d’eccezione, Vasco Rossi
«Mentre scrivevo “Da Vasco alla vascolare” sono stata nominata Ambassador e membro del comitato scientifico del World Thrombosis Day come rappresentante dei pazienti. È proprio vero che quando non hai aspettative, ti arrivano tante cose, e non devi fare altro che ringraziare. Il cerchio si è chiuso con la consegna di una copia al mio idolo, Vasco Rossi due sabati fa, al Grand Hotel di Rimini dove mi ha dedicato una serata e un autografo che ho tatuato, anche se sono sempre stata contraria ai tatuaggi. Le nostre vite sono molto simili, anche lui ha superato il peggio e mi ha raccontato di aver provato un senso di rinascita. Incontrarlo e stare con lui mi ha fatto sembrare di essere in un film.
«Nel libro ci sono frasi che rimandano ai suoi testi, ne è rimasto colpito e pieno di gioia. La cosa bella di Vasco e che mi ha stupita è che lui si meraviglia anche delle cose semplici. Ha mezzo hotel a disposizione con il suo staff, e ha preso con gioia la borraccia termica che gli ho donato con il logo dell’associazione. Ti guarda occhi negli occhi, senza perdere una parola di quello che dici e senza dare nulla per scontato. Ascoltando la mia storia si è commosso e subito dopo ha sdrammatizzato facendo lo scherzoso: “Vieni che ti battezzo col mio autografo”, che mi ha scritto sulla gamba guarita. Insomma, le canzoni lo rispecchiano perfettamente».
La gallaratese Federica Fedele ambasciatrice mondiale del World Thrombosis Day