«Troppe antenne 5G a Dairago». Ma per il Comune è tutto a norma di legge

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DAIRAGO – Tre diffide al Comune sulla «incessante piantumazione» di antenne 5G sul territorio dell’Alto Milanese, in particolare a Dairago. Le ha inviate una cittadina, che lamenta di non aver ricevuto alcuna risposta. Ma l’amministrazione locale replica che le segnalazioni sono state prese in esame, mentre nulla è stato fatto in violazione alle leggi in materia.

«Il governo – lamenta la dairaghese Paola Cucchetti, autrice delle diffide inviate al Comune – ha approvato l’aumento dei limiti di elettrosmog sul territorio nazionale, e a cascata di ciò sul territorio compaiono ad una velocità incessante, sia sui tetti condominiali che in zone industriali e non solo, pali altissimi con antenne che dovrebbero supportare la nuova tecnologia 5G. Purtroppo la popolazione non è al corrente del pericolo che corre con l’aumento di questi livelli».

«Rischi per la salute dall’aumento dei limiti»

Cucchetti cita quindi il caso di Dairago, «paese di poco più di 6.500 abitanti e che copre un territorio esiguo in termini di kmq, che ha ben quattro di queste antenne, di cui una su un tetto che disterà al massimo 200 metri dal polo scolastico». La cittadina porta a sostegno delle proprie posizioni alcuni dossier di studi e convegni (come quello nella foto in alto) sulla elettrosensibilità e sui rischi per la salute che deriverebbero dalle radiazioni degli apparati trasmittenti di ultima generazione. Di qui la richiesta espressa in una delle diffide di «una moratoria di almeno 5 anni»nell’attuazione della legge sulle telecomunicazioni dello scorso dicembre «e la corrispettiva immediata implementazione di seri studi di ricerca scientifica».

Non solo: viene chiesto al Comune di Dairago di «fare pressione alla Regione affinché in Lombardia, sul cui territorio c’è un’altissima concentrazione di antenne, i limiti siano più cautelativi della salute dei cittadini».

Rolfi: «Impossibile per i Comuni fermare questi dispositivi»

Sollecitata da Malpensa24, la risposta dell’amministrazione comunale non si è fatta attendere. «A gennaio – puntualizza il sindaco, Paola Rolfi – avevo risposto alla cittadina che avremmo inoltrato la sua segnalazione all’autorità competente in materia, cosa che è stata fatta. La normativa vigente e svariate sentenze del Consiglio di Stato stabiliscono che gli impianti di telecomunicazione sono assimilati alle opere di urbanizzazione primaria e pertanto sono compatibili con qualsiasi zonizzazione: questo comporta l’impossibilità per i Comuni di introdurre limiti alla localizzazione delle antenne in aree generalizzate del territorio, così come non è possibile incidere, anche in via indiretta o mediante ordinanze contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, che sono stabiliti dalla normativa nazionale».

Rolfi osserva quindi che «vi è la possibilità per Regioni e Comuni di vietare il collocamento di antenne su specifici edifici (scuole, ospedali, case di cura…) ma a Dairago non vi sono antenne collocate su scuole o altri edifici “sensibili”. Di certo non è accoglibile la richiesta della cittadina di imporre a tutte le attività l’eliminazione, la sospensione o l’interruzione dell’installazione di tutti i dispositivi della tecnologia 5G, in quanto sarebbe una violazione della normativa vigente».

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