Ucraina: un altro choc, migliaia di bambini profughi a rischio scomparsa

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Se la guerra è per definizione l’orrore e l’indicibile, a volte, un conflitto diventa perfino l’irraccontabile. Migliaia di bambini profughi rischiano di diventare vittime del traffico di minori. Lo denuncia dalla Polonia, in particolare da Varsavia, Telefono Azzurro. “È necessaria un’immediata azione internazionale e un coordinamento tra associazioni ed istituzioni per fermare subito il fenomeno – sottolinea il presidente Ernesto Caffo -. Sono un milione i minori arrivati tra Polonia, Ungheria, Romania. Di questi, 200 mila provengono da istituzioni di accoglienza e molti di questi, quasi la metà, sono disabili. Alcuni vengono accompagnati da adulti, ma molte volte si tratta di estranei che approfittano di questa situazione di confusione, di grande accoglienza ma senza un controllo. Uno dei problemi è proprio quello dell’identificazione dei bambini: senza un controllo, diventano vittime della tratta. È una piaga che avviene in tutte le situazioni drammatiche come questa”.

L’allarme viene lanciato a tutte le istituzioni internazionali dalle associazioni che, come Telefono Azzurro, operano sulla frontiera: “È necessario controllare gli accessi e monitorare questo passaggio di bambini ai vari altri Paesi. Lavoriamo qui in Polonia con le altre organizzazioni presenti sul territorio per creare una rete – conclude Caffo -. Telefono Azzurro coordina anche a livello internazionale azioni a tutela dei diritti dell’infanzia e siamo in prima linea con un numero europeo per l’ascolto: è attivo infatti il 116 000 attraverso il quale forniamo informazioni dirette alle famiglie ucraine su come aiutare concretamente i minori. Le conseguenze di una scomparsa sono drammatiche per tutto il resto della vita di questi bambini. Sostenendo gli adulti e i responsabili, possiamo proteggerli”.

Ovviamente anche altre associazioni umanitarie denunciano il mostruoso fenomeno dei bimbi spariti e del traffico di esseri umani come riporta, fra gli altri, l’edizione online del quotidiano inglese The Guardian. Le associazioni di volontari e i gruppi per la difesa dei diritti umani impegnati nei Paesi confinanti che stanno accogliendo i rifugiati ucraini hanno raccontano di aver assistito a casi di traffico illecito, bambini persi, estorsioni e sfruttamento. In questo momento ci sono oltre 2,5 milioni di persone che stanno attraversando il confine ucraino verso i Paesi vicini, viene fatto osservare. Karolina Wierzbińska, coordinatore della ong per i diritti umani polacca Homo Faber, racconta di aver visto casi di bambini mandati da soli da genitori disperati per incontrare parenti o amici oltre il confine ucraino ma arrivati senza nessuno ad aspettarli. “E’ ovviamente estremamente angosciante per un bambino e li trovi che vagano da soli nella stazione, disorientati e, nei casi peggiori, scompaiono. Sfortunatamente non è un caso ipotetico, è già successo – spiega -. Stiamo anche già ricevendo racconti di casi di traffico di esseri umani e donne cui viene offerto lavoro in Polonia ma poi scoprono che il posto di lavoro è illegale, il datore di lavoro le maltratta o rifiuta di pagare il salario. Ci sono casi di estorsione di documenti personali o denaro”.

Di fronte al fiume di persone che ha o sta abbandonando l’Ucraina è saltato anche il sistema delle Nazioni Unite che di solito registrano i rifugiati al confine e identificano le persone vulnerabili come i bambini non accompagnati ha denunciato Joe English, portavoce di Unicef. E per fermare l’emergenza nell’emergenza l’Unità nazionale slovacca per la lotta alla tratta di esseri umani sta lavorando al confine per proteggere donne e bambini. “C’era un uomo, voleva solo una donna e i suoi quattro figli. Gli ho detto di andare via”, ha raccontato sempre al Guardian Sergej Savin, direttore di un campo profughi al confine slovacco. I bambini “corrono dei rischi enormi perché lungo tutto questo tragitto sono esposti a pericoli, a violenze, al traffico d’organi, ad essere ridotti in schiavitù o portati chissà dove – ha sottolineato allarmato Andrea Iacomini, portavoce di Unicef -. Li stiamo registrando lungo tutto il perimetro dei Paesi confinanti con l’Ucraina” in vista di un ricongiungimento con le famiglie.

I minori non accompagnati sono ad altissimo rischio. Potrebbero diventare vittime di criminali che vogliono sfruttare i bambini per la tratta o per altri scopi criminosi”, ha avvertito la commissaria europea per gli Affari Interni Ylva Johansson. Denunce, racconti, testimonianze: tutto utile, ma non basta. Devono intervenire le forze di polizia internazionali, l’Interpol, l’esercito se necessario. Altrimenti il rischio è la riduzione in stato di schiavitù o addirittura la predazione di organi. Cose ignobili, cose che non dovrebbero mai nemmeno essere pensate. In due parole: bisogna fermare chi compie i crimini e farlo ora.

Angela Bruno

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