“Umberto B”, la storia da film del Senatùr Bossi in un documentario tv sul Nove

umberto bossi film

MILANO – L’epopea di Umberto Bossi in un docufilm. “Umberto B. – Il Senatur” andrà in onda in prima visione tv sul canale Nove domani sera, giovedì 12 dicembre, alle 21.25. Il racconto della vita, tra politica e umanità, del fondatore della Lega, oggi il partito più longevo in Parlamento: dagli inizi in provincia di Varese, con la laurea in medicina mai conseguita e il passato come cantante con lo pseudonimo di Donato, all’ascesa nell’olimpo della politica, tra le ampolle del “dio Po”, le sparate ai comizi (come i “300mila fucili” o il Tricolore con cui “pulirsi il …”) e la leggendaria canottiera, fino alla caduta, dopo la malattia e gli scandali.

Umberto Bossi docufilm

Il documentario

Una vita iniziata sul nostro territorio, tra la natìa Cassano Magnago, Verghera di Samarate dove viveva la famiglia e dove il giovane Bossi si iscrive alla locale sezione del Partito Comunista Italiano, e Gallarate, prima di stabilirsi a Varese dove dà vita prima all’UNOLPA e al giornale Lombardia Autonomista e poi, nel 1984, va dal notaio per fondare la Lega Lombarda. Il docufilm descrive l’Umberto attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto dagli inizi e da vicino, come gli uomini della “vecchia guardia” del Carroccio, Giuseppe Leoni, Roberto Maroni, Francesco Enrico Speroni, ma anche politici e giornalisti che lo hanno incontrato sulla loro strada, come Irene Pivetti, Massimo D’Alema, Gianfranco Fini, Gad Lerner. Il titolo del documentario richiama la celebre pellicola “Umberto D.”, capolavoro del neorealismo di Vittorio De Sica, che racconta il dramma della solitudine di un pensionato a cui è rimasto solo il suo cane. Rimando alla scena finale del film, che mostra l’ormai ex leader Umberto Bossi solo al tavolo della festa della Lega di Saronno, che fatica ad accendersi l’immancabile sigaro toscano ma non si arrende.

Si avvicina la fine di un’epoca

D’altra parte, l’epopea di Umberto Bossi è ormai vicina al capolinea. Pochi giorni fa, la grazia ricevuta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la pena detentiva ancora da espiare (un anno di reclusione) per il vilipendio al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, apostrofato come “terùn” in un comizio a Bergamo del 2011. Tra dieci giorni, invece, il 21 dicembre 2019, il congresso straordinario voluto da Matteo Salvini per sancire le modifiche statutarie con le quali la Lega Nord fondata dal Senatúr passerà definitivamente alla storia per trasformarsi nel nuovo movimento nazionale di Salvini. Con Bossi che, oggi presidente federale a vita, potrebbe anche uscire dagli organigrammi del partito.

 

umberto bossi docufilm nove – MALPENSA24