Una collana di libri per fermare il tempo dal Centro Sociale Anziani di Vanzaghello

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VANZAGHELLO – «Vanzaghello di una volta l’abbiamo nel cuore. E continueremo a parlarne». In queste semplici parole di Angelo Boldrini, presidente del treccani vanzaghello storia libri centroanzianiCentro Sociale Anziani del paese, c’è tutto lo spirito che anima il progetto di ricerca e di divulgazione della storia locale promosso dal Centro e che si è già concretizzato in una decina di libri. Un progetto «partito alla chetichella», racconta Boldrini con la consueta trasparenza, nel 2006 e che ha cominciato a dare i suoi frutti, sotto forma di testi pieni di testimonianze dirette e di rare fotografie, a partire dal 2011, nel centenario dell’arrivo a Vanzaghello di un uomo della levatura di Giovanni Treccani (qui a fianco), imprenditore e fondatore dell’omonimo istituto di divulgazione culturale.

I libri non sono in vendita, ma disponibili a offerta libera al Centro Anziani (piazza Pertini), oltre che regalati come strenna natalizia ai soci, più di 600, e pubblicati a puntate sulla pagina social del Centro, aggiornata ogni settimana.

La storia nelle parole di chi l’ha vissuta

Domenica 28 novembre è stata la volta di “Il tempo racconta” di Lina Schenal: una piccola antologia in cui l’autrice ha raccolto, in 20 anni di ricerche, documenti d’archivio, articoli di giornale ma soprattutto vive vanzaghello storia libri centroanziani treccanitestimonianze della gente per ricostruire il vissuto quotidiano del paese tra gli ultimi anni dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Gli eventi che segnarono la vita di Vanzaghello, probabilmente simile a quella di tutti i centri abitati della zona, sono qui caricati di sentimento, condivisione e partecipazione emotiva.

Ecco quindi passare in rassegna la nascita e lo sposalizio, lo sviluppo dell’industria, il commercio e la vendita al minuto nelle botteghe; poi temi di religiosità popolare, come l’indagine sulle Croci campestri e le litanie, la processione, i chierichetti, la tradizione nei giorni dei Morti, ma anche i ricordi di vita campestre quando l’autrice racconta ciò che accadeva, una volta, ogni estate alla fine della scuola.

«Questa come altre ricerche – spiega il presidente del Centro Sociale Anziani – nasce dal fatto che gli attuali soci sono l’ultima generazione che ha visto e vissuto il rapido passaggio dal mondo contadino, caratterizzante la vita dei vanzaghellesi fino agli inizi del Novecento, a quello industriale e artigianale. Il Novecento fu un secolo di grandi mutamenti, riguardanti la struttura del paese, la famiglia, il costume sociale, la stessa morale. L’analisi dei mutamenti di questo secolo ha invogliato ad allargare la ricerca ai fatti avvenuti più in là, nell’Ottocento, e alla registrazione dei tanti aspetti vissuti dai nostri non lontani antenati: ad esempio la rivoluzione industriale e la nascita di una peculiare classe operaia, costituita in prevalenza da donne, e l’educazione popolare».

Radici identitarie della comunità

vanzaghello storia libri centroanziani treccaniPer quanti ritengono necessario conoscere la propria identità culturale, pur nel cambiamento della vita e della realtà del paese, sono stati via via pubblicati libri che coprono il periodo dalla nascita del regno d’Italia, quando Vanzaghello formava un unico comune con Magnago, al 1968, quando se ne staccò; ma anche prima, risalendo fino al Cinquecento. E poi testi sugli anniversari; dialetto, proverbi e modi di dire con tanto di vocabolario; il centenario dalla scuola materna parrocchiale; e Ul Val Tisin (qui sopra), un cotonificio che ha dato lavoro per 70 anni a gran parte delle donne e delle ragazze del paese e di cui fu presidente e amministratore proprio Treccani, figura centrale nello sviluppo economico e sociale di Vanzaghello.

Le fonti sono gli stessi autori e promotori della collana, a partire da Boldrini, classe 1937, come gli altri che quei fatti li hanno vissuti di persona. E che amano parlarne nelle scuole, raccontando la Vanzaghello del passato e illustrando una parlata e tradizioni che qui sopravvivono più tenacemente che altrove.

vanzaghello storia libri centroanziani«Il grande interesse delle scuole ci ha sempre gratificato e spronato ad andare, con persone sempre diverse, a parlare di volta in volta anche del ’68, della conquista dello spazio, di moda e canzoni. La storia di un paese e le sue antiche tradizioni non possono essere lasciate nel cassetto ma devono essere raccontate, specialmente ai ragazzi, perché sappiano come i loro avi, i loro nonni vivevano una volta. Nei 3 anni di questa attività sono stati coinvolti più di 200 ragazzi della scuola media e delle quinte elementari e una quarantina di anziani. Abbiamo messo su internet i commenti dei ragazzi, registrando centinaia di migliaia di visualizzazioni. Questi incontri – conclude Boldrini – hanno unito due generazioni con un salto indietro nel tempo per i ragazzi ed uno in avanti per gli anziani». Per continuare a raccontare Vanzaghello, a ricostruirlo, a parlarne. E ad averlo nel cuore.

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