In mostra a Legnano l’arte e il mondo in trasformazione tra Otto e Novecento

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LEGNANO – I cambiamenti sociali e culturali nel periodo di passaggio tra la fine dell’Ottocento e il secolo successivo, in un momento cruciale per la trasformazione della società e, insieme, per la sua rappresentazione in pittura. Sono il tema della mostra “Il mondo in trasformazione-Da Previati a Sironi” che aprirà al pubblico sabato 4 dicembre nelle sale di Palazzo Leone da Perego (via Gilardelli 10) a Legnano (in alto, Angelo Pinciroli, “Muratori in sosta”, 1975). La mostra è promossa dal Comune e dalla Fondazione comunitaria del Ticino Olona con i patrocini di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia e si avvale della collaborazione di importanti istituzioni del territorio.

Questi decenni chiave dell’età moderna sono restituiti attraverso una sessantina di opere che illustrano il tema da diverse prospettive, toccando molteplici aspetti, dalla realtà rurale all’urbanizzazione, fino all’avvento di nuove forme di industrializzazione e di comunicazione. Trasformazioni, queste, mai neutre per gli effetti che hanno determinato sulla vita quotidiana degli uomini, specie delle fasce sociali più deboli. Trasformazioni che investono tutti gli ambiti del quotidiano, dal lavoro alla famiglia, e si riflettono anche nelle dimensioni del tempo libero e dello svago.

In 60 opere la corsa a città e industrie

Apre il percorso espositivo “La Filanda nel bergamasco” di Pietro Ronzoni, eccezionale prestito dalla Collezione di Fondazione Cariplo, in esposizione permanente alle Gallerie d’Italia a Milano, introducendo alla visione di un mondo rurale in cambiamento, che Mosè Bianchi cattura nella sua vivace legnano mostra arte luigi rossiquotidianità, mentre Giulio Aristide Sartorio ci restituisce nella sua dimensione antica e immutabile, quasi sacrale.

Termometri sensibilissimi ai cambiamenti, gli artisti registrano le trasformazioni in atto in Lombardia, soprattutto nel periodo postunitario, dando vita a una pittura urbana che coglie il processo di modernizzazione delle città, ma anche il diffondersi di profonde contraddizioni sociali, come nell’opera “Una via di Milano” di Luigi Rossi, immagine simbolo della mostra (1881, qui a lato). Per un mondo che cambia non può che mutare anche la rappresentazione dello stesso: così accade che, nell’ultimo scorcio del secolo, la lettura positivista della società ceda il passo a una pittura che, come quella di Lorenzo Viani, si fa partecipe della fatica e della miseria degli ultimi, o ne coglie la solitudine esistenziale, come nel “Refettorio dei Vecchioni” di Angelo Morbelli.

Ai cambiamenti non resta estraneo il territorio legnanese, che conosce il rapido sviluppo delle industrie, tessili prima e meccaniche in seguito, diventando un punto di vista privilegiato del processo di modernizzazione in atto. Processo di cui sono testimoni gli artisti del gruppo dei Candidi, rappresentato in mostra da Ernesto Crespi, Maurizio Simonetta, Pino Furrer, Riccardo Gironi e Livia Maino Crespi, e posto a confronto con gli esponenti del Chiarismo milanese, come Francesco De Rocchi e Angelo Del Bon.

Orari, ingressi e contatti

La mostra, a cura di Elena Lissoni, con la collaborazione di Fabrizio Rovesti, sarà aperta con ingresso gratuito e green pass obbligatorio, fino al 27 marzo da giovedì a domenica e nei giorni festivi dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00; martedì e mercoledì solo gruppi su prenotazione (e-mail segr.cultura@legnano.org, tel. 0331 471575); chiuso lunedì, 25 e 31 dicembre, 1 gennaio.

Legnano, obbligo di mascherina all’aperto. Controlli anche in borghese sui green pass

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