Varese, bottigliata alla gola: processo per tentato omicidio. “Ha picchiato il mio cane”

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VARESE – L’arresto era scattato nel gennaio scorso. Gli agenti della Questura di Varese avevano ammanettato, d’intesa con il pubblico ministero Lorenzo Dalla Palma, un 35enne libico con l’accusa di tentato omicidio. L’arresto era stato convalidato dal Gip del Tribunale di Varese Giuseppe Battarino che aveva disposto i domiciliari a carico dell’indagato.

Il degrado alle stazioni

Oggi, martedì 5 aprile, è iniziato il processo che vede, quale parte offesa, un 43enne di origini nigeriane. La vicenda si è svolta in zona stazioni a Varese, area da tempo sorvegliata speciale dalle forze di polizia. Tra i due c’era stato un primo litigio con l’imputato finito a terra. Quindi la seconda aggressione nel parcheggio del Carrefour della zona con le telecamere che avrebbero ripreso l’imputato che prelevava una bottiglia da un cassonetto andando poi a colpire la vittima. Per il nigeriano una tragedia sfiorata: il fendente, infatti, gli ha causato un taglio alla gola. L’aggressore si sarebbe giustificato dicendo di aver agito per difendere il proprio cane preso a calci dalla parte offesa.

Botte al cane

In sede di dibattimento tutti gli elementi, a cominciare dalla reale intenzione di uccidere da parte del libico, dovranno essere vagliati. Non è escluso che la difesa possa puntare alla riqualificazione del capo di imputazione da tentato omicidio a lesioni. Si torna in aula il 3 maggio.

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