Porto Valtravaglia, spinge la cognata giù dalle scale: condannato a un anno

PORTO VALTRAVAGLIA – Un anno e un mese di reclusione per aver spinto la cognata giù dalle scale al culmine di una lite, e averle così provocato la frattura di un polso. È il verdetto del Tribunale di Varese per le conseguenze di una delle tante liti tra due fratelli, che all’epoca dei fatti – avvenuti nel 2020 – abitavano con le rispettive compagne in una villetta bifamiliare di Porto Valtravaglia.

L’imputato nega tutto

Insulti, minacce di morte, un bastone puntato al collo del fratello, durante il litigio sulle scale all’esterno delle due abitazioni. Circostanze che l’imputato, difeso dall’avvocato Massimiliano Spassino, ha negato davanti al giudice. Falsa a suo dire anche la frase “ti ammazzo”, ripetuta tre volte: «Mio fratello se l’è sognata». Vero invece il referto medico per la frattura del polso, per la quale la persona offesa – parte civile nel procedimento con l’avvocato Matteo Pelli – dovrà ora essere risarcita.

Convivenza difficile

Bastava un tappeto sbattuto sul balcone – con la polvere che subito dopo entrava in casa – a far scoppiare il finimondo, si è appreso in aula dal marito della donna che si è costituita parte civile.«L’imputato è suo fratello?», ha domandato il pm all’inizio della deposizione. «Sì, purtroppo», ha risposto l’uomo, prima di passare alla ricostruzione della vicenda al centro del processo, partita con gli insulti tra le compagne dei due fratelli: «Se mi insulti un’altra volta ti gonfio la faccia», e poi il botta e risposta che ha preceduto il “volo” dalle scale, per il quale il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a tre anni e un mese di reclusione.

Nessuna minaccia

L’imputato e la moglie sono stati assolti dall’accuse di minacce. Nessuna prova di intimidazioni concrete, come evidenziato dal pm stesso. In sostanza le due coppie se ne erano dette di tutti i colori.

varese cognata tribunale – MALPENSA24