Commissione Lavori Pubblici Varese: «Il presidente va cambiato. Niente giochetti»

VARESE – Non sarà una bomba, ma è scoppiato il “caso Commissione Lavori pubblici” con tanto di decadenza (al momento non ancora formalizzata) del presidente Maria Paola Cocchiere. La richiesta di dichiarare la decadenza è stata firmata dai commissari delle minoranze e poi inviata al presidente del consiglio comunale. Nell’attesa che le decisioni prendano corpo, le opposizioni, che temono una “mossa del cavallo” da parte della maggioranza mettono le cose in chiaro: «Nulla di personale nei confronti della consigliera Cocchiere, ma nessuno pensi di dare seguito alla decadenza per poi rinominarla alla guida della commissione». Che cosa è successo? Facciamo un passo indietro.

La commissione senza audizione

Le minoranze tempo fa hanno chiesto la convocazione di una commissione Lavori pubblici per affrontare il tema del parcheggio di via Verdi, ma soprattutto per capire quando l’amministrazione avesse intenzione di restituire decoro all’area che oggi è tutta sconnessa e piena di buche che diventano laghi quando piove. Aggiungendo di poter sentire, sempre in commissione, un rappresentante di Avt, la società che gestisce il parking.

Regolamento alla mano, spiegano i consiglieri di minoranza, «a fronte delle domanda, il tema proposto avrebbe dovuto essere inserito all’ordine del giorno. Cosa che non è avvenuta come testimonia la convocazione che è stata inviata ai commissari. Non solo, ma non c’è stata nemmeno l’audizione. Insomma i regolamenti sono stati infranti per ben due volte e questo presuppone la decadenza del presidente».

Tutto fila in maniera logica. Se non che qualcuno ha instillato il dubbio del “cambiare tutto per non cambiare nulla”. Ovvero, pare che la maggioranza stia studiando come mettere a segno la mossa della rimozione con successiva rinomina di Maria Paola Cocchiere.

Possibile? «Se dovesse accadere – spiega Roberto Puricelli di Varese Città Giardino – non mi stupirei. Sarebbe l’ennesima presa per i fondelli di questa maggioranza nei nostri confronti e l’ulteriore conferma che se ne infischiano dei regolamenti e fanno il bello e cattivo tempo».

Le reazioni compatte delle opposizioni

Anche Salvatore Giordano di Fratelli d’Italia resta in attesa di capire cosa accadrà: «Dico solo che proprio in quell’occasione suggerii io stesso di far slittare la commissione poiché i tempi erano forse un po’ stretti. Mi è stato risposto picche. Poi ci ritroviamo senza inserimento della richiesta nell’ordine del giorno e senza audizione. Credo che ci siano i margini per procedere con il cambio di presidente. Direi che è venuta meno la fiducia».

«In consiglio comunale blindano ogni loro proposta e nei nostri confronti non c’è mai stata alcuna apertura anche a fronte di proposte costruttive – interviene il leghista Roberto Parravicini – Pan per focaccia. Iniziamo anche noi a guardare il pelo nell’uovo. Detto questo il modo di fare politica dell’amministrazione che non apre mai alle minoranze è inaccettabile, oltre che sconcertante». Parravicini poi ricorda: «Quando si è riunita la commissione per fare il punto sui lavori del palazzetto abbiamo chiesto di poter far intervenire il progettista per spiegare. Ci hanno risposto in punto di regolamento che non avevamo fatto richiesta e che non era possibile. Ma a quanto pare le audizioni non sono possibili anche quando le chiediamo».

Più tecnico ma senza far sconti Franco Formato di Lombardia Ideale: «La decisione di revocare il mandato del presidente, motivata dalla mancata audizione concordata del gestore AVT, ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e la gestione della commissione. In risposta a ciò, emerge una netta richiesta di applicazione del regolamento comunale, al fine di garantire i diritti e le prerogative dei commissari. Il provvedimento richiesto si basa sull’urgenza di ripristinare la fiducia nell’istituzione e nell’integrità del processo decisionale. La trasgressione dell’accordo di audizione concordato solleva dubbi sulla conduzione della Commissione e sull’imparzialità delle decisioni prese. Oltre alla necessità di applicare rigorosamente il regolamento comunale, si sottolinea l’importanza di nominare un nuovo presidente, distinto da quello precedente».

In conclusione c’è chi crede che il giochetto della “decadenza per poi rinominare” lo stesso presidente, altro non sia che un “trucchetto” per mettere tensione tra maggioranza e minoranza, «anche perché queste voci sono certamente arrivate anche al sindaco, il quale, è avvocato di professione e conoscitore dei regolamenti. Per questo auspichiamo che sia il primo a comprendere l’inopportunità di nominare una persona che è stata dichiarata decaduta».

varese commissione lavori pubblici – MALPENSA24