Riconteggi, Varese ha un onorevole in più: Todde (M5S). Il ricorso di FdI

Varese elezioni camera todde

VARESE – Sono ufficiali ora i 400 eletti a Montecitorio, dopo che l’ufficio centrale della Cassazione ha definito la lista degli eletti al termine di complessi calcoli sulle percentuali raccolte dai singoli partiti e sui resti. Per la provincia di Varese c’è una sorpresa: è scattato il terzo onorevole della circoscrizione Lombardia 2 – quella del Varesotto appunto –  e ha premiato il Movimento5Stelle con la capolista Alessandra Todde. Niente da fare ancora una volta per Fratelli d’Italia che per una manciata di voti non ha portato a Roma la sommese Manuela Scidurlo in aggiunta ad Andrea Mascaretti e ad Andrea Pellicini, quest’ultimo eletto all’uninominale. 

Todde e Bossi 

L’elezione della ex viceministro pentastellata in provincia di Varese, apparsa su Eligendo (la piattaforma online del ministero dell’Interno) il giorno dopo il voto, era “saltata” il 28 settembre in seguito a un riconteggio del Viminale che aveva invece assegnato il suo seggio a Umberto Bossi, inizialmente rimasto escluso. Todde non era comunque rimasta fuori, in quanto sarebbe andata a Roma in virtù della sua candidatura anche in Sardegna, sua terra d’origine. Ora invece siederà alla Camera dei deputati ma con i voti del Varesotto, lasciando così il posto libero ottenuto sull’isola a Susanna Cherchi. Trattandosi Todde di una “paracadutata” in provincia di Varese, dunque, il riconteggio finale va ad appannaggio dei sardi che possono contare a Montecitorio su una compagine complessiva di undici deputati. 

Il ricorso di Fratelli d’Italia 

Per i Fratelli d’Italia del Varesotto a questo punto l’unica carta da giocare per sperare di ampliare la squadra a Roma è il ricorso alla Corte d’appello di Milano annunciato dai vertici provinciali subito dopo aver appreso della mancata elezione al Senato della Repubblica di Francesca Caruso. In particolare giudicano poco comprensibile non soltanto l’esclusione di Scidurlo, ma anche il fatto che per loro non sia scattato il sesto seggio in Lombardia che avrebbe aperto le porte di Palazzo Madama all’assessore gallaratese. L’istanza di riammissione fa leva sulla distribuzione dei resti che ha penalizzato Caruso, la quale non ha esitato a definire la legge elettorale «allucinante» e «non democratica»

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