Varese, falò e benedizione in tono minore. Rubata la campanella di Sant’Antonio

VARESE – Messa solenne per celebrare Sant’Antonio. Come da tradizione la liturgia si è tenuta (oggi, lunedì 17 gennaio) nella chiesetta della Motta. All’omelia il prevosto, monsignor Luigi Panighetti, ha ricordato il santo eremita egiziano e sottolineato due aspetti della sua spiritualità: la preghiera e l’essenzialità. Il prevosto ha inoltre evidenziato l’importanza della cura delle relazioni umane, perché, ha precisato, «quando uno ha buone relazioni vive meglio».

A mezzogiorno il prevosto ha impartito la benedizione simbolica sui pani offerti da Davide Pigionatti, titolare dello storico panificio situato proprio di fronte alla chiesa della Motta, e ha benedetto un coniglietto e “Apple”, un esemplare di cane Jack Russell Terrier. Per l’intera giornata un gruppo di 20 alpini del gruppo cittadino dell’Ana, coordinati da vice capogruppo vicario Umberto Croci, hanno garantito il regolare afflusso dei fedeli alla chiesa.

Rubata la campanella del santo

Nel corso dell’altra notte, proprio alla vigilia del rogo, è stato compiuto un atto vandalico nei confronti della statua del santo posta sulla facciata della chiesa. Ignoti hanno rubato la campanella appesa al bastone del santo eremita.

Il rogo simbolico

Ieri sera (domenica 16 gennaio),sul sagrato della chiesa, i “Monelli” guidati dal loro presidente, Giuseppe Redaelli, hanno comunque voluto rispettare la tradizione che ogni anno prevede che i varesini, alla vigilia della festa di Sant’Antonio, possano presentare al santo una richiesta di intercessione scrivendola su un biglietto che viene successivamente inserito nella catasta di legna che verrà avvolta dalle fiamme.

La tradizione vuole, in particolare, che al santo rivolgano le loro preghiere di intercessione le persone sole che sperano nel corso dell’anno di incontrare la persona con la quale condividere la loro esistenza. In un braciere sono infatti stati bruciati i numerosi messaggi depositati nel corso della giornata in un contenitore posto all’ingresso della chiesa e inviati in via telematica, uno dei quali spedito dagli Stati Uniti.