Il pugno duro di Varese sui falsi bed & breakfast: più controlli del Comune

VARESEPiù controlli sulle strutture turistiche abusive presenti sul territorio di Varese: è la linea che Palazzo Estense intende intraprendere. Un’azione condivisa con gli operatori dell’extralberghiero, che plaudono alla scelta del Comune. L’associazione B&B Varese, che da tempo si batte contro l’abusivismo nel settore, sottolinea la concorrenza sleale portata da affitti brevi, Airbnb e locazioni simili.

Più controlli

Il tema dei maggiori controlli sulle realtà abusive è stato discusso nei giorni scorsi nell’ultima riunione del Tavolo Turismo promosso dall’amministrazione comunale, che coinvolge le realtà che operano nel settore. Ed è proprio l’associazione B&B Varese, che rappresenta i bed and breakfast del territorio, ad illustrare la linea annunciata dal Comune, che si tradurrà in più controlli e formazione. «Ringraziamo la vicesindaco Ivana Perusin e l’assessore Cristina Buzzetti per quanto deciso all’interno del Tavolo per il Turismo in merito ai controlli alle strutture turistiche abusive presenti nel loro comune», dice il presidente di B&B Varese Alfredo Dal Ferro, che poi sottolinea quali sono i vantaggi di un settore maggiormente regolamentato, a favore di tutti i soggetti coinvolti. «Per il Comune, oltre che di legalità, si tratta della tassa di soggiorno. Per noi si tratta di concorrenza sleale e di sopravvivenza. Per i cittadini si tratta di sicurezza e di grossi fastidi nei condomini. Per i clienti si tratta anche di sicurezza alimentare. Per lo Stato si tratta di fiscalità e di tasse».

I danni dell’abusivismo

«Di abusivismi ce ne sono di tanti tipi – continua Dal Ferro (nella foto) – ci sono persone sia a Varese città che in provincia che affittano con la formula degli affitti brevi appartamenti o intere ville senza nessun controllo e senza essere iscritti al portale della Regione come prevede la legge regionale 27 del 2015». Queste realtà oltre a non pagare le tasse non comunicano i nominativi degli ospiti alle autorità come invece sono tenute a fare le strutture riconosciute. Ne derivano potenziali problemi di sicurezza e una concorrenza sleale verso chi segue tutte le regole. L’attività di contrasto all’abusivismo in città si baserà sue due filoni principali: da un lato un aumento dei controlli e dall’altro l’organizzazione di corsi, con la collaborazione dell’associazione B&B Varese, per poter spiegare a chi ha un immobile o un appartamento inutilizzato come si può adempiere in modo facile all’iscrizione per poter operare nel rispetto delle normative.

I dati dell’ospitalità

Le locazioni di tipo abusivo vengono pubblicizzate alla luce del sole: non solo sui portali delle OTA (Airbnb e simili), ma anche sui portali degli annunci gratuiti, sui vari market dei social, su Google Maps e in altri siti internet. Non è però facile quantificare il numero preciso di quante siano queste realtà a Varese. Una stima effettuata nel periodo pre-Covid indicava almeno un centinaio di locazioni non registrate in città. Un numero poco più basso di quelle che sono invece le strutture regolarmente iscritte, che sono in totale 135 (dato aggiornato al 5 marzo 2022), così suddivise: 21 alberghi a 2,3,4 stelle, 114 strutture extralberghiere o complementari. 14 sono locazioni turistiche non imprenditoriali (i famosi Airbnb), 6 foresterie e 2 locande, 23 case ed appartamenti per vacanze gestiti in forma imprenditoriale, 37 case e appartamenti per vacanze non gestiti in forma imprenditoriale, 26 B&B e 4 alloggi agrituristici.