B&B di Varese sulle barricate: «Per noi zero ristori. Siamo stati abbandonati»

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VARESE – Gli europei di canottaggio saranno l’alba di un nuovo giorno per il turismo di Varese? A chiederselo è Alfredo Dal Ferro, presidente dell’associazione Bb Varese che denuncia la situazione di difficoltà e di abbandono nella quale versano i Bed and breakfast e le case vacanza della Provincia. «Aperti, ma di fatto vuoti, senza nessun ristoro, né una legislazione che ci protegga. E ora anche esclusi dall’operatività ufficiale delle manifestazioni di canottaggio».

Turismo al collasso

L’incertezza della situazione pandemica e l’incapacità di affrontare una situazione completamente nuova sia per i politici che per la burocrazia amministrativa hanno portato l’economia e il turismo al collasso. Si vedono negozi perfettamente allestiti ma chiusi, ristoranti e bar chiusi ma con le cucine attive, alberghi e B&B aperti, ma vuoti. «Non siamo solo aperti o chiusi, ma è stata lasciata una terza via, quella di essere a disposizione. Ma di chi?».

Il governo se ne lava le mani

Così Dal Ferro commenta la decisione di lasciar aperti alberghi e bed and breakfast, sostenendo che però non si tratti di un vero aiuto, ma piuttosto di un escamotage del governo per non prendersi le proprie responsabilità. «Lasciare chiuso significa dover ristorare al 100% le imprese, anche quello del settore turistico ormai allo sbando. Lasciare aperti Alberghi, B&B e Case Vacanza e chiudere il flusso turistico al 95% significa sottrarsi ai propri doveri».

Favorite le case abusive

In passato, stando alla statistiche elaborate in occasione del Gran Fondo World Championships 2018, chi ne ha approfittato in modo massivo sono le locazioni abusive non registrate che coprono almeno il 50% dell’offerta del settore extralberghiero. Le regole per offrire questo tipo di ospitalità ci sono, ma non vengono fatte rispettare e quindi è come se non esistessero.

E così appartamenti, ville e case private vengono affittati in ambito turistico per brevi periodi, senza le opportune autorizzazioni, senza registrazioni, a volte fuori da ogni controllo igienico-sanitario, amministrativo e fiscale. «Perfino Lara Magoni, l’assessore regionale al turismo, sembra impotente al riguardo nonostante queste strutture siano visibili sui portali di prenotazione», continua il presidente, ringraziando le manifestazioni sportive internazionali e la Camera di Commercio per un breve ritorno alla normalità.

Zero aiuti, tante tasse

«Invece la parte buona dei B&B, Case Vacanza e Foresterie che ospitiamo anche sul nostro portale BBVarese  hanno accettato di buon grado procedure onerose per le igienizzazioni, continuano a pagare tasse e tributi maggiorati pur non avendo avuto clienti, ma non hanno avuto nessun ristoro, ne la possibilità di partecipare al bonus vacanze». E anche in questa occasione le strutture si vedono esclusi dall’operatività ufficiale degli eventi accessori agli eventi sportivi, a causa del fatto che non hanno o non possono avere partita iva. «Serviamo, ma non siamo considerati».

Il settore è regolato da leggi fiscali statali e leggi turistiche regionali e per questo motivo, in molti casi non possono, per legge, prendere partita iva e quindi non vengono considerati “imprese”. «Pur coprendo il 55% dei posti letto disponibili, l’extralberghiero in generale, viene completamente ignorato quando si tratta di fornire aiuti, ottenere sgravi fiscali o di condividere la fetta dei clienti in arrivo».

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