Taldone: «Centrodestra sovranista. Senza Forza Italia perde i voti dei moderati»

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da sinistra Giuseppe Taldone e il commissario Caliendo

VARESE – «Divisi non si vince, ma con una coalizione troppo sbilanciata su posizioni sovraniste si rischia di perdere tutto l’elettorato moderato. Siamo il centrodestra e non la destra. E in questa alleanza solo Forza Italia può riaggregare chi da tempo, e non sono pochi, si è allontanato dal centrodestra. Per tale motivo abbiamo chiesto di essere tenuti nella giusta considerazione in vista delle prossime amministrative». Chi parla è il vice commissario provinciale Giuseppe Taldone, il quale nel summit di ieri (lunedì 25 gennaio) ha posto sul tavolo del centrodestra una questione politica non da poco. Soprattutto alla luce del fatto che, fino a poche ore fa sembrava scontata la doppia candidatura leghista a Varese e Gallarate con Maroni e Cassani e quella di Fratelli d’Italia a Busto con Antonelli.

Giuseppe Taldone, non è un po’ tardivo l’aver rivendicato ufficialmente una candidatura tra Varese, Gallarate e Busto quando i giochi sembrano ormai fatti? 
«Non abbiamo rivendicato nessuna candidatura, tanto che al tavolo non è stato fatto alcun nome. Il centrodestra nelle grandi città che andranno al voto, secondo noi, oggi ha un problema politico: è troppo sbilanciato sull’ala sovranista. E Forza Italia, che è una forza moderata, ha posto un problema politico nell’interesse di tutta la coalizione. E messo tutti di fronte al rischio di perdere quell’elettorato moderato e civico che non si riconosce in posizioni troppo spostate a destra».

Insomma, possiamo dire che Forza Italia dopo mesi rialza la testa?
«Noi la testa non l’abbiamo mai abbassata. Neppure nei mesi più difficili che il partito ha attraversato. Abbiamo invece sempre lavorato, consapevoli che avremmo subito una perdita di consensi. Abbiamo approfondito moltissimi temi di portata nazionale, calandoli però nelle nostre realtà provinciali. E oggi anche i sondaggi in risalita ci dicono che siamo sulla strada giusta».

Torniamo al summit e al problema politico che avete posto. In concreto, come lo si risolve? 
«Andiamo per gradi. Il primo dato che vorrei sottolineare è che il ragionamento fatto al tavolo ha trovato sulla medesima linea Raffaele Cattaneo. Ma anche Lega e Fratelli d’Italia non hanno alzato muri. Un segnale importante. Del resto credo che l’obiettivo di tutti sia vincere. E tutti, anche sulla base degli errori commessi, hanno capito che anteporre gli interessi dei singoli partiti a quelli di squadra porta a divisioni. E divisi, l’abbiamo visto a Somma e Luino, ma anche a Saronno dove eravamo uniti ma troppo sovranisti, si perde. Noi vogliamo vincere con il centrodestra. Ma credo anche Lega e Fratelli d’Italia».

Allora partiamo da Varese, dove Maroni, la cui candidatura è stata confermata ufficialmente proprio ieri, non si tocca. Giusto? 
«Su Roberto Maroni candidato ci siamo già espressi e la nostra posizione non è cambiata. Del resto lo spessore del candidato leghista è tale che credo non si possa discutere».

Visto che a Gallarate la Lega che fa quadrato sulla riconferma di Cassani, resta Busto. Quindi il nodo da sciogliere è lì. Conferma? 
«Ripeto, all’incontro non abbiamo fatto nomi di possibili candidati e nemmeno avanzato preferenze “geografiche”. Abbiamo solo detto che un centrodestra che ha l’ambizione di essere rappresentativo di tutto l’elettorato non può garantire all’ala sovranista tutte e tre le grandi città del Varesotto a discapito dei voti dei moderati».

E l’evoluzione da civico a uomo di partito del sindaco Antonelli ha sbilanciato ancor di più la coalizione e scompaginato le carte. E’ così? 
«E’ un dato di fatto, ma il passaggio politico del sindaco di Busto in Fratelli d’Italia non è stato un argomento all’ordine del giorno. Certo è che Busto ha un’importanza particolare anche perché esprime il presidente della Provincia. E non escludo che, qualora non si trovi una quadra, la partita si possa giocare su livelli regionali».

Oppure passare al Piano B. Ammesso che ne stiate elaborando uno. 
«Si, stiamo lavorando a un Piano B, ma per non farci trovare impreparati. Detto questo per Forza Italia la strada maestra è quella di costruire un’alleanza rappresentativa e andare ovunque in coalizione. Questo deve essere chiaro. Come deve essere chiaro che né Fratelli d’Italia e neppure la Lega possono intercettare l’elettorato civico e moderato, il quale, pur non essendo di Forza Italia, vede comunque il nostro partito quale interlocutore».

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